Irpef, aumenti fino a 400 euro a famiglia a Roma e nel Lazio? Due mesi per evitare l’incremento dell’addizionale

Incontro tra Regione e sindacati: «Rifinanzieremo le agevolazioni fiscali». Pressing sul Governo: servono 300 milioni entro la variazione di bilancio

Lunedì 27 Marzo 2023 di Fabio Rossi
Irpef, aumenti fino a 400 euro a famiglia e Roma e nel Lazio? Due mesi per evitare l’incremento dell’addizionale

Due mesi di tempo per trovare i fondi necessari per rifinanziare le agevolazioni fiscali. E, quindi, per evitare che i cittadini di Roma e del Lazio paghino - nel 2024 - un’addizionale Irpef del 3,33 per cento (la più alta prevista dalla legge) con un incremento medio di un punto e mezzo rispetto alla situazione attuale.

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Irpef, aumenti a Roma e nel Lazio?

La giunta regionale appena insediata si è trovata addosso il fardello di un deficit sanitario stimato in oltre 200 milioni di euro, e un debito complessivo dell’ente di circa 22 miliardi.

Servono quasi 300 milioni per confermare le agevolazioni ed evitare la stangata ai danni di un milione e mezzo di contribuenti. «Un aumento che va da 180 a 400 euro a famiglia, mentre nelle regioni limitrofe, come Umbria e Toscana, abbiamo una tassazione pari a circa la metà di quella del Lazio», spiega Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio. I sindacati ieri hanno incontrato il governatore Francesco Rocca e l’assessore al bilancio, Giancarlo Righini, in un clima definito «di confronto costruttivo» da tutti i partecipanti.


LA STRATEGIA
La giunta appena entrata in carica non ha materialmente il tempo di modificare il bilancio di previsione 2023, già preparato dalla precedente amministrazione: la manovra va approvata entro venerdì, altrimenti la Regione entrerà in esercizio provvisorio. Ma in via Cristoforo Colombo contano di trovare i fondi necessari per scongiurare l’aumento delle tasse entro il 31 maggio, inserendoli nella variazione di bilancio. L’obiettivo di rifinanziare il fondo per la riduzione della pressione fiscale «con una quota pari almeno ai 297 milioni stanziati nel 2022, è nell’agenda di questa amministrazione - spiegano Rocca e Righini - vista l’insostenibilità della pressione fiscale che, ricordiamo, era già al massimo da anni».


I NODI
Per farlo, la Regione ha già avviato il confronto con il governo nazionale, a cui si chiederanno maggiori risorse dal riparto dei fondi per la sanità e un aiuto per affrontare in modo non traumatico il debito accumulato negli anni. In vista della manovra di assestamento, in particolare, si puntano a recuperare 450 milioni, di cui 150 dalla rinegoziazione dei mutui a copertura del debito. Il 20 aprile al ministero dell’Economia «ci sarà una riunione programmata, un tavolo tecnico che hanno tutte le Regioni che hanno un piano di rientro - sottolinea Rocca - C’è preoccupazione perché i numeri sono importanti: più 200 milioni di perdita nel 2022 e sul 2023 una perdita programmata di 600 milioni». L’eventuale commissariamento «non è una decisione mia ma del governo», dice il governatore, ma in ogni caso «non ci sarebbe un inasprimento» delle misure per il rientro dal debito.

Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 01:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA