Stipendi, aumenti per taglio cuneo fiscale e bonus tredicesima: fino a 1.800 euro in più in busta paga l'anno. Le simulazioni

Secondo le simulazioni realizzate per Il Messaggero dalla Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, tra taglio del cuneo fiscale e possibile bonus sulla tredicesima i soldi in busta paga potrebbero essere molti di più a fine anno.

Martedì 23 Maggio 2023 di Giacomo Andreoli
La busta paga mensile di un dipendente con le varie voci fiscali.

Fino a circa 1800 euro in più in busta paga in un anno. È la somma a cui si arriva, secondo le simulazioni realizzate dalla Fondazione dei Consulenti del Lavoro, mettendo assieme il nuovo taglio del cuneo fiscale e il possibile bonus sulla tredicesima.

Il primo entrerà in vigore a luglio e varrà fino a dicembre di quest'anno.

Sul secondo, invece, sta ragionando il ministero dell'Economia. Potrebbe arrivare già a fine 2023, ma più probabilmente nel 2024, quando arriveranno i primi decreti attuativi di peso della riforma fiscale (su cui si cercano le coperture).

Nel frattempo, quindi, il governo Meloni per far percepire aumenti corposi dovrebbe confermare anche per il prossimo anno l'attuale taglio del cuneo di 7 e 6 punti, rispettivamente per i redditi fino a 25mila e 35mila euro. Un'operazione onerosa, che vale circa 10 miliardi di euro, e quindi per nulla scontata, viste le coperture non infinite.

Il taglio del cuneo

Secondo i calcoli fatti da Giuseppe Buscema, esperto della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, chi ha una busta paga mensile da 1000 euro lordi, prima dell'ultimo decreto Lavoro, con gli sconti varati in un anno dal governo Draghi prima e con l'ultima legge di Bilancio poi, aveva un risparmio mensile di 30 euro. Ora, a partire da luglio, il “bonus” ogni trenta giorni (fino a dicembre) sale a 70: quindi 40 euro in più.

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Chi ne guadagna 1500 passa da 45 a 105 euro in più al mese, per un guadagno netto di 60 euro. E ancora: un lavoratore con 1900 euro lordi ogni 30 giorni va da 57 a 133 euro in più, con un risparmio aggiuntivo di 76 euro. Il guadagno sale a 100 euro per chi prende 2500 euro al mese (da 50 a 150 euro in più in busta paga). Infine il lavoratore che guadagna poco meno di 2700 euro lordi avrebbe circa 108 euro di risparmio. Questi aumenti, però, sono “lordi”, perché sullo stipendio più alto si ricalcolano le tasse con un leggero aggravio.

Il bonus tredicesima

Quanto alla tredicesima, l'idea del viceministro dell'Economia Maurizio Leo è applicare la flat tax al 15% per la mensilità “speciale” di fine anno. Con un reddito annuale di 15mila euro l'Irpef scenderebbe da 230 a 150 euro, con un risparmio netto di 80 euro. Il lavoratore che invece guadagna 20mila euro ne risparmierebbe 160 (passando da 400 a 240 euro di Irpef dovuta). E a salire: chi ne prende 25mila avrebbe un beneficio da 200 euro, chi ne guadagna 30mila ne risparmierebbe 480 e chi è sulla soglia dei 35mila circa 560.

Se poi questo bonus fosse esteso oltre il range di reddito dei 35mila euro l'aumento crescerebbe esponenzialmente. Ad esempio con uno stipendio annuo di 80mila euro si potrebbe avere un guadagno extra a fine anno di 1792 euro netti.

L'effetto complessivo in busta paga

Se quindi il bonus tredicesima arrivasse già a fine anno, o fosse confermato l'attuale taglio del cuneo nel 2024, si potrebbe verificare un effetto cumulo molto interessante per i lavoratori, quest'anno oppure il prossimo. Con uno stipendio lordo mensile da 1150 euro al mese (15mila annui), si potrebbero guadagnare in un anno quasi 600 euro netti, mentre per chi ha un reddito da 35mila euro annui (fino a 2692 al mese per tredici mensilità), il beneficio complessivo arriverebbe a circa 1800 euro netti.

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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