Statali, rinnovo contratto 2021: trattativa per aumento di 107 euro per 270 mila lavoratori

Giovedì 29 Aprile 2021 di Roberta Amoruso
Si riavvia la stagione contrattuale dopo anni di immobilismo per il pubblico impiego

È appena partita la trattativa per il rinnovo contrattuale del comparto Funzioni centrali all’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni, per la tornata 2019-2021. Un negoziato che riguarda 270 mila statali delle amministrazioni centrali, dai ministeri alle Agenzie fiscali agli enti pubblici non economici come l’Inps, l’Inail, l’Inpdap, l’Ice ed altri. Ma, in realtà, la partenza riguarda tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici e questa trattativa fa da apripista ai rinnovi anche degli altri comparti: Sanità, Scuola e Funzioni locali.

Si riavvia quindi la stagione contrattuale dopo anni di immobilismo e scarso turn-over nella pubblica amministrazione.

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LA BUSTA PAGA

Il nuovo contratto porterà ad un aumento medio a regime di 107 euro medio in busta paga (+4% ripartito tra stipendio e parte accessoria (con il consolidamento dell’elemento perequativo), secondo i calcoli dell'Aran già elaborati sulla base delle risorse stanziate nelle relative tre leggi di Bilancio stese dai precedenti governi: risorse che ammontano a 1,1 miliardi per il 2019, 1,750 miliardi per il 2020 e 3,775 miliardi per il 2021 (al lordo dell’elemento perequativo, un “cuscinetto” per i redditi più bassi). Ma oltre a stabilire gli incrementi retributivi, dovrà disciplinare gli istituti normativi dello smart working e riformare l’ordinamento professionale di tutti i comparti, ovvero le qualifiche del personale non dirigente, un capitolo fermo dal 2000.

 

LA FORMAZIONE

Importanza alla formazione e alla contrattazione integrativa sono alcune indicazioni contenute nell'atto di indirizzo che dà l'avvio al negoziato. L'atto di indirizzo, predisposto dal ministro Renato Brunetta e vagliato dal Mef rivolge «particolare attenzione alla formazione che deve essere un diritto del dipendente pubblico, compresa la formazione a distanza», per Antonio Naddeo, presidente dell’Aran. Inoltre, in merito alla contrattazione integrativa, «l'atto di indirizzo indica che alcune componenti accessorie - spiega Naddeo - devono essere collegate alla performance dell'amministrazione e che dovrà individuare delle forme di finanziamento dei piani di welfare così come previsto dal Patto di coesione».

I TEMPI PER CHIUDERE

«Il clima è positivo grazie anche alla firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato dal Premier Draghi, dal ministro Renato Brunetta e dai leader di Cgil Cisl e Uil e, successivamente da Confsal, Cisal e Confedir, e crea un buon presupposto per dialogare, poi certo, le trattative sono sempre complicate» per Naddeo. «Vorremmo chiudere i contratti nel più breve tempo possibile, auspico entro luglio la firma del ccnl Funzioni centrali e l’apertura a breve del contratto Sanità per 600 mila dipendenti tra medici, infermieri e personale amministrativo - ha spiegato il presidente dell’Aran all’agenzia Adnkronos - non appena arriverà l’atto indirizzo da parte del comitato di settore delle Regioni, dopo la verifica del Mef, che lo stesso Brunetta ha sollecitato di recente, in modo da poter svolgere più trattative simultaneamente».

GLI ALTRI CONTRATTI

La tabella di marcia è piuttosto serrata e «non è escluso che entro l’estate possano partire anche gli altri comparti: Scuola e Funzioni locali, anche per loro infatti si stanno predisponendo gli atti di indirizzo» spiega Naddeo. Due le novità più rilevanti dei nuovi contratti: la regolamentazione del lavoro agile e dell’ordinamento professionale. «La regolamentazione del lavoro agile degli istituti normativi ed economici e comprende aspetti molto importanti quali l’erogazione dei buoni pasto, le ferie, i permessi, il diritto alla disconnessione, le eventuali indennità». I contratti dovranno disciplinare il nuovo ordinamento professionale e dar seguito all’importante lavoro fatto dalle commissioni paritetiche (Aran-sindacati) per i vari comparti. «La revisione dell’ordinamento professionale, l’attuale fu introdotto nel 2000, assume rilievo particolare in vista di una riorganizzazione complessiva delle pubbliche amministrazioni. Dovrà stabilire come inquadrare il personale, le possibilità di carriera, le professioni economiche orizzontali, istituti rivolti ai funzionari, ai collaboratori, e deve individuare una figura di “elevata professionalità” che non è il dirigente ma che abbia requisiti culturali e professionali specifici per la conduzione di alcuni settori. Alcune scelte che verranno prese sul lavoro agile e sull’ordinamento professionale potranno essere seguite anche da altri comparti quali sanità e Funzioni locali».

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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