Assegno unico a rischio per chi prende il nuovo reddito di cittadinanza: scadenze, requisiti e domanda all'Inps

La novità riguarda circa 400mila famiglie con minori a carico e percettori del sussidio

Giovedì 13 Luglio 2023 di Francesco Bisozzi
Assegno unico a rischio per chi prende il nuovo reddito di cittadinanza: scadenze, requisiti e domanda all'Inps

I beneficiari del reddito di cittadinanza rischiano di dover dire addio all’assegno unico per i figli.

Finora hanno ricevuto l’Auu, l’assegno unico, in automatico, ovvero senza fare nessuna domanda. Ma con l’arrivo dell’Assegno di inclusione le regole cambiano. Lo ha reso noto proprio l’Inps con un messaggio. «I nuclei familiari aventi diritto all’assegno unico e universale anche dopo la scadenza delle sette mensilità del reddito di cittadinanza, dovranno presentare autonoma domanda per il riconoscimento del medesimo assegno entro l’ultimo giorno del mese di competenza del reddito di cittadinanza», spiega l’istituto di previdenza.

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A CHI SPETTA

La novità riguarda circa 350 mila nuclei percettori del reddito di cittadinanza e quasi 600 mila figli. Stando all’Osservatorio sull’assegno unico dell’Inps, l’Auu ha registrato pagamenti per oltre 1,2 miliardi di euro al mese nel 2022 e per più di 1,4 miliardi al mese nella prima parte del 2023. Altri 721 milioni circa sono stati erogati per i figli a carico dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Tenuto conto anche delle integrazioni per le famiglie con il sussidio anti-povertà, l’assegno unico è costato quasi 16 miliardi di euro nel suo primo anno di vita. Non solo. L’Inps ha chiarito anche altri aspetti.

LE SCADENZE

«Pur rimanendo confermata la previsione generale relativa al riconoscimento del reddito di cittadinanza nel limite massimo di sette mensilità e comunque non oltre il termine del 31 dicembre 2023 – si legge nel messaggio – tale limite temporale non si applica per i percettori del reddito di cittadinanza per i quali venga comunicata all’Inps la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il suddetto termine di sette mesi. Conseguentemente tali percettori potranno continuare a fruire del reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023». Insomma, chi si è recato in un centro per l’impiego e ha iniziato a cercare lavoro avrà diritto al sussidio fino a Natale.

CALCOLI E IMPORTI

L’Assegno di inclusione, destinato ai nuclei con disabili, minori, over 60 e componenti svantaggiati inseriti in programmi di cura e assistenza certificati dalla Pa, a differenza del reddito di cittadinanza prevede fino a seimila euro l’anno di aiuto, sarebbe a dire 500 euro al mese, più un contributo affitto di 3.360 euro l’anno. Oggi come oggi i nuclei percettori del reddito di cittadinanza sono 888 mila. A gennaio le famiglie che ricevevano la prestazione di sostegno erano più di un milione. Mentre all’inizio del 2022 l’asticella si posizionava ancora più in alto, a quota 1,2 milioni. In drastico calo le richieste di accesso al sussidio. All’Inps sono pervenute quest’anno appena 432 mila domande. Nel 2022, tra dicembre e gennaio, ne erano state inoltrate 1,4 milioni circa.

LA STRETTA

La stretta del governo Meloni si sta pian piano materializzando. Dovranno dire addio al sussidio anche i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato i 10 anni di istruzione obbligatoria e hanno lasciato la scuola prima dei 16 anni. Per non perdere il diritto alla loro quota di reddito i ragazzi che non hanno completato l’istruzione obbligatoria dovranno risultare impegnati in percorsi di politica attiva, di qualificazione o di riqualificazione. 
 

Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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