ROMA In media l'assegno è di 552 euro al mese. Vivono con questa somma poco meno di un milione di famiglie italiane (947.698). Una cifra che deve sfamare tutti i componenti del nucleo, magari di tre o quattro persone. Solo l'0,5% dei beneficiari (50.000 famiglie) prende più di mille euro al mese. Complessivamente si tratta di 2,6 milioni di persone. Sono i beneficiari del Reddito di cittadinanza, rilevati dall'ultimo rapporto dell'Inps pubblicato ieri. L'obiettivo del Reddito - che da poco ha compiuto un anno di vita visto che è stato introdotto a marzo 2019 - non doveva essere solo assistenziale, ma fu spacciato (dai Cinquestelle che ne hanno fatto il loro primo cavallo di battaglia) come una misura che doveva accompagnare le persone a trovare un lavoro così da riuscire a sostenersi in futuro da soli.
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Obiettivo quest'ultimo totalmente fallito, nonostante l'esercito di navigator assunti allo scopo: solo in quarantamila hanno trovato un'occupazione. E chissà se adesso, con il Covid-19 che impazza e il lockdown che persevera, ce l'hanno ancora quel lavoro. Il reddito di cittadinanza si è rivelato quindi quello che in tanti avevano previsto: uno strumento prevalentemente assistenziale. Chiarito ciò, visti i tempi che corrono e gli scenari catastrofici che ci aspettano (il Fondo monetario internazionale stima per l'Italia un crollo del Pil del 9,1%), viene da dire: meno male che c'è. Per oltre un milione di famiglie è un aiuto adesso ancora più importante. Basti pensare che la metà di queste, senza il sussidio, non riuscirebbe a portare a casa nemmeno duemila euro l'anno.
La cifra mensile scende, e di parecchio, nel caso dei beneficiari della pensione di cittadinanza: in media appena 233 euro, percepita da 125.596 nuclei, in genere con un solo componente visto che la platea di persone coinvolte è di circa 142.000. Mettendo insieme le due misure arriviamo quindi a 1.073.000 famiglie beneficiare.
LE DOMANDE RESPINTE
In realtà le richieste sono state molto maggiori. All'8 aprile 2020 - fa sapere l'Inps - ammontavano a 1,8 milioni i nuclei che avevano presentato domanda per il Rdc, ma il 26% (473.000) non avevano i requisiti giusti, per cui le domande sono state respinte o cancellate. Il 6% delle richieste (118.000) è in lavorazione e attende quindi ancora il responso. Il 68% delle domande è stato accolto. Ci sono anche 155.000 famiglie che erano state ammesse al sussidio (137 mila al Reddito di Cittadinanza e 18 mila alla Pensione di Cittadinanza), ma poi nel corso dell'anno, hanno perso il diritto e «sono decadute»: il 5% ha rinunciato sua sponte; il 4% ha visto la propria situazione reddituale migliorare non rientrando più nei requisiti; la stragrande maggioranza perché è cambiata la composizione del nucleo familiare.
Le famiglie beneficiarie del reddito vivono in grande maggioranza (61%) nel Sud e nelle Isole. Il 24% risiede nel Nord e il 15% nel Centro. In sole quattro regioni meridionali si concentra il 56% dei nuclei che ricevono il sussidio: il 20% in Campania, il 18% in Sicilia, il 9% ciascuna nel Lazio e in Puglia.
POCHI STRANIERI
Il Reddito di cittadinanza si conferma uno misura che si rivolge in particolar modo alle famiglie italiane. Solo sei famiglie beneficiarie su cento sono formate da cittadini extra-comunitari con permesso di soggiorno, e appena quattro su cento sono composte da cittadini europei: nell'89% dei casi la prestazione è erogata a nuclei italiani. C'è poi una famiglia su cento mista con componenti sia italiani che stranieri.
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