Pensioni, incentivo più ricco per chi rinuncia a Quota 103: aliquota aggiuntiva in busta paga per il posticipo del pensionamento

Giovedì 21 Dicembre 2023
Pensioni, incentivo più ricco per chi rinuncia a Quota 103: aliquota aggiuntiva in busta paga per il posticipo del pensionamento

Pensioni. Incentivo al posticio dell'uscita dal lavoro più ricco. Lo chiarisce l'Inps con il messaggio n. 4558/2023 (vedi allegato qui sotto). In sostanza in busta paga ci sarà anche l’aliquota aggiuntiva dell’1% sulle retribuzioni eccedenti la prima fascia di retribuzione pensionabile.

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Ai dipendenti che - pur in possesso dei requisiti per «Quota 103» - scelgono l’incentivo al posticipo del pensionamento, spiega l'Inps va corrisposta anche l’aliquota aggiuntiva dell’1% (che il datore di lavoro trattiene in busta paga) sulla retribuzione eccedente la prima fascia di retribuzione pensionabile.

Vale a dire 52.190 euro lordi annui. L'ente previdenziale chiarisce che i datori di lavoro potranno recuperare l’importo nelle denunce contributive di dicembre 2023 e gennaio 2024.

Cos'è l'incentivo

L'incentivo riguarda i lavoratori dipendenti, del settore pubblico o privato, che abbiano raggiunto, o che raggiungano entro il 31 dicembre 2023, i requisiti per «Quota 103» (ossia 62 anni di età e 41 anni di contributi) e che decidano di proseguire l’attività lavorativa senza aderire, per l’appunto, all'uscita anticipata.

Per incentivarli a restare in servizio è concessa la facoltà di farsi corrispondere in busta paga l'importo relativo alla quota di contributi IVS che, ogni mese, gli sono trattenuti dal datore di lavoro per la pensione. La misura sarà prorogata assieme a «Quota 103» anche nel 2024 secondo quanto prevede la legge di bilancio 2024 in via di approvazione definitiva in Parlamento.

Come funziona oggi

La norma era stata introdotta lo scorso anno insieme al prepensionamento per “convincere” più persone possibile a non usare lo scivolo per la pensione, a fronte del riconoscimento di una retribuzione più alta del 9,19 per cento, pari cioè alla quota di contributi a carico del lavoratore.

Un incentivo più appetibile per chi ha redditi superiori ai 35 mila euro, visto che sotto questa soglia i contributi sono già stati ridotti aumentando le buste paga (del 7 per cento per i redditi fino a 25 mila euro e del 6 per cento per quelli tra 25 e 35 mila euro). 

La misura in pratica prevede che il datore di lavoro versi in busta paga, invece che all’Inps, i contributi previdenziali a carico del dipendente. Piccolo sacrificio: quest’ultimo quando deciderà di andare in pensione riceverà un assegno previdenziale un po’ meno generoso. Per quanto riguarda i tempi di erogazione dei pagamenti, l’Inps ha precisato che «i lavoratori che hanno presentato la domanda di rinuncia dell’accredito contributivo entro il 31 luglio, avendo perfezionato i requisiti di accesso alla pensione anticipata flessibile entro tale data, hanno facoltà di chiedere che la rinuncia produca effetto a decorrere dalla prima decorrenza utile di quota 103».

 

La richiesta

Per ottenere l’incentivo è necessario presentare all’Inps una domanda di rinuncia all’accredito contributivo. Se quest’ultima è esercitata precedentemente alla prima decorrenza utile della pensione anticipata flessibile, spiega l’Inps nella circolare numero 82 del 22 settembre, l’obbligo di versamento contributivo da parte del datore di lavoro della quota a carico del lavoratore viene meno a partire dalla prima decorrenza utile della pensione anticipata flessibile.

Cosa cambia

Ma, come detto, chi ha optato per la rinuncia all’accredito contributivo va incontro a un piccolo dazio. Se è vero da un lato che la fruizione del beneficio in esame non modifica la determinazione dell’importo delle quote di pensione calcolate con il sistema retributivo, dall’altro l’istituto di previdenza ricorda che l’esonero produrrà effetti sul montante relativo alla quota di pensione contributiva. I dipendenti privati che hanno maturato i requisiti per l’accesso a Quota 103 hanno dovuto attendere aprile per uscire dal lavoro, mentre per gli statali la finestra si è aperta ad agosto.

Ultimo aggiornamento: 20:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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