LA GIORNATA

Patto di stabilità, trattativa nella notte: testo comune Italia, Francia, Germania e Spagna sul deficit

Gli aggiornamenti sul negoziato

Venerdì 8 Dicembre 2023

Bozza patto: commissione terrà conto rialzo interessi debito

Tenendo ferma la procedura per deficit eccessivo con un aggiustamento strutturale annuo minimo dello 0,5% «come parametro di riferimento», «nel contesto di interessi notevolmente cambiato e delle sfide di investimento di vasta portata nell'ambito della doppia transizione e delle sfide geopolitiche, la Commissione potrà, per un periodo transitorio nel 2025, 2026 e 2027, al fine di non compromettere l'effetto positivo del Pnrr, tener conto dell'aumento degli interessi pagati nel calcolo dello sforzo di aggiustamento nell'ambito della procedura per disavanzo eccessivo».

Emerge nell'ultimo documento della presidenza spagnola sul Patto.

Giorgetti: «Serve un periodo transitorio»

«La posizione dell'Italia è sempre la stessa, che viviamo delle circostanze eccezionale, che serve un periodo transitorio» per il rientro del debito e del deficit, «che ne tenga conto. E che debbano essere tenuti in conto le finalità strategiche che l'Ue si è data in termini di sicurezza, ambientali, energetici e digitali». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti a margine dell'Ecofin.

Nodo negoziato è procedura per il deficit oltre il 3% del Pil

La procedura per il deficit oltre il 3% del Pil è il nodo principale al negoziato sulla riforma del Patto di stabilità. Lo si apprende da diverse fonti. Si prevedeva alla vigilia un aggiustamento primario strutturale annuo dello 0,5% del Pil. La gran parte dei 'frugalì è però contraria sia primario, non consideri cioè gli interessi del debito. Si sonda ora un'ipotesi transitoria che sugli interessi conceda flessibilità tra il 2025 e il 2027. Restano però 7 Paesi nettamente contrari. Sul tavolo anche obiettivi diversificati sulla salvaguardia del deficit: 1% per i Paesi con debito sotto il 90%, 1,5% quando il debito è oltre il 90%.

Giorgetti: «Fatti progressi»

«I progressi fatti testimoniano che c'è un riconoscimento del fatto che non siamo in una situazione normale, c'è una guerra in Europa. Riteniamo che le nuove regole fiscali devono essere coerenti con gli obiettivi definiti a livello europeo, in particolare con le sfide sul cambiamento climatico e con riferimento particolare alla difesa». Lo afferma il ministro Giancarlo Giorgetti in merito alla trattativa del Patto di stabilità a Bruxelles, in una dichiarazione scritta diffusa a margine dell'Ecofin.

Supporto Ue a nomina Calvino a presidenza Bei

«I ministri delle Finanze Ue hanno concordato che c'è il supporto per la candidatura di Nadia Calvino alla presidenza della Bei». Lo annuncia il ministro delle Finanze belga Peter Van Peteghem, alla guida di turno della Bei.

Lindner: «I deficit devono essere ridotti non essere giustificati»

Per un accordo sulla riforma del Patto di stabilità «ora siamo al 92%». Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner arrivando alla riunione dell'Ecofin a Bruxelles dopo il negoziato nella notte sulla riforma del Patto di stabilità. «Alcuni Paesi» hanno evidenziato nel negoziato «che con una procedura di disavanzo eccessivo potrebbe esserci qualcosa come una golden rule per gli investimenti. Sono convinto che sia eccessivo. I deficit devono essere ridotti non essere giustificati».

Calvino: «Pronti a convocare Ecofin straorinario»

«Speriamo di concludere» sulla riforma del Patto di stabilità «nei prossimi giorni e, se necessario, convocheremo anche una riunione straordinaria dell'Ecofin in modo da poter concludere un accordo politico entro la fine dell'anno». Lo ha detto la vicepremier spagnola Nadia Calvino, alla presidenza di turno dell'Ue arrivando alla riunione dell'Ecofin a Bruxelles.

Gentiloni: «Fiducia per accordo in pochi giorni»

Sulla riforma del Patto di stabilità questa notte «abbiamo avuto una discussione positiva. Sono stati fati progressi sostanziali per un buon bilanciamento tra le salvaguardie e il bisogno di trovare spazio per investimenti e crescita. La missione non è compiuta. Abbiamo bisogno di ulteriore lavoro ma sono fiducioso che un accordo possa essere raggiunto nei prossimi giorni». Lo ha detto il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni arrivando all'Ecofin. «Possiamo essere sufficientemente fiduciosi che ci sia un accordo entro fine anno», ha sottolineato.

Testo comune Italia, Francia, Germania e Spagna sul deficit

Nel negoziato sulla riforma del Patto di stabilità «i negoziati si sono concentrati principalmente sugli aggiustamenti minimi chiesti quando uno Stato membro è in procedura per disavanzo eccessivo e sulla loro modulazione in base a investimenti e a riforme. Sul tavolo c'è un compromesso preparato da Francia, Germania, Italia e presidenza spagnola. Gli Stati si impegnano a esaminarlo in modo costruttivo. Terrà conto dell'impatto dell'aumento dei tassi di interesse nel periodo 2025-2027 e fornirà il margine di manovra necessario per continuare a investire e intraprendere riforme strutturali». Lo si apprende da fonti diplomatiche.

I ministri delle finanze non sono riusciti nella notte a trovare un accordo sulla riforma delle regole di bilancio così il negoziato riprende questa mattina.

Sperano ancora di trovare un compromesso, ma verso le 4 del mattino, quando si sono interrotte le discussioni, la strada era ancora in salita. Al centro del negoziato l'equilibrio fra la necessità di ridurre il debito pubblico in misura graduale ma costante e la necessità di sostenere gli investimenti, una specie di quadratura del cerchio resa ancora più urgente visti la fase di crescita debole e gli impegni di trasformazione strutturale dell'economia in piena transizione verde e digitale. È improbabile che oggi nella riunione formale dell' Ecofin il negoziato possa essere sbloccato.

Questa notte è stata evocata la possibilità di convocare a breve una nuova riunione per tentare un accordo entro fine anno. Tra una settimana a Bruxelles ci sarà la riunione del Consiglio europeo ma non si vuole portare il negoziato al tavolo dei capi di stato e di governo quantomeno perchè al momento si certificherebbe lo stallo. Fonti Ue confermano che le discussioni di ieri hanno riguardato essenzialmente gli aggiustamenti minimi per gli stati sotto procedura per deficit eccessivi e sulla loro modulazione in funzione degli investimenti e delle riforme. Le stesse fonti indicano che Francia, Germania, Italia e la presidenza spagnola dell' Ecofin hanno preparato un compromesso e su questo continueranno analisi e discussioni: si tratta di tenere conto dell'impatto del rialzo dei tassi di interesse sul periodo 2025-2027 e di assicurare dei margini di manovra necessari per continuare a investire e impegnarsi in riforme strutturali. Il ministro Le Maire ritiene che nella notte siano stati fatti 'progressi essenzialì e che comunque 'l' Ecofin dovrebbe poter arrivare prima della fine dell'anno a un accordo che fissi regole coerenti e riconosca l'importanza degli investimenti e delle riformè. Segno, appunto, che la riunione di oggi non apporterebbe novità. 'Siamo vicini a un accordo, c'è ancora del lavoro da fare nei prossimi giornì, dice la presidenza spagnola dell' Ecofin. Antonio Pollio Salimbeni

Ultimo aggiornamento: 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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