Avanti con la ratifica della riforma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, e con il completamento dell'Unione Bancaria.
GLI APPROFONDIMENTI
Assente giustificato al mattino perché impegnato a risolvere il caos scoppiato con il voto del giorno prima sullo scostamento di bilancio, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è arrivato in Svezia nel pomeriggio, e ha subito avuto un bilaterale con la presidente della Bce Christine Lagarde. Prima di lasciare Roma, ha aperto ad «approfondimenti» sul dossier Mes, anche se ha lasciato intendere che «per arrivare a una variazione di posizione serve un approccio più ampio sull'Unione Bancaria, la vera priorità»: la ratifica da parte italiana per ora non è in agenda.
A Stoccolma - dove si riuniranno ancora oggi nell'Ecofin - i ministri delle Finanze sono tornati a misurare lo stato di salute delle banche europee. «Il nostro sistema bancario rimane stabile e resiliente», ha detto Donohoe, «regole forti e una sorveglianza efficace sono la nostra prima linea di difesa». Ma «l'Unione Bancaria rimane in cima alle priorità Ue», ha confermato. Quanto successo negli Usa, con la Silicon Valley Bank e First Republic, «depone a sostegno della scelta dell'Ue di applicare gli standard prudenziali di Basilea a tutte le banche, e non soltanto a quelle più grandi», ha fatto eco il commissario Paolo Gentiloni. Se la zona euro «è in grado di agire in maniera credibile e repentina per tutelare la fiducia quando necessario - ha proseguito - allo stesso tempo dobbiamo continuare a lavorare per rendere il nostro sistema finanziario ancora più resiliente», incluso l'Edis, cioè lo schema comune di garanzie sui depositi.
SCIVOLONI IN BORSA
Intanto, ieri seduta volatile e contrastata per i listini europei, appesantiti dalla debolezza del comparto bancario. I titoli dei principali istituti sono tornati sotto pressione, sulla scia dei timori sulle condizioni del sistema creditizio americano: ieri First Republic ha perso un altro 39%.In Italia sul Ftse Mib (-0,30%) ha pesato l'indice Ftse Bank, calato del 3,3% anche se da inizio anno conserva un + 17,5%: il peggior titolo è stato Mps (- 4,4%), mentre da inizio anno la performance migliore è di Unicredit (+ 35,1%), la peggiore di Fineco (-11,5%). Il contesto generale resta improntato alla cautela in vista anche della nuova tornata di riunioni delle banche centrali della prossima settimana che sembra favorire prese di profitto. Lo spread Btp/Bund ha chiuso a 186 punti (-1,6%) dopo un'apertura a 189.