Coronavirus, slittano le nomine delle partecipate pubbliche

Martedì 17 Marzo 2020
Coronavirus, slittano le nomine delle partecipate pubbliche
Verso un rinvio delle nomine dei vertici delle partecipate pubbliche in scadenza in primavera: lo prevede una norma del decreto "Cura Italia" sulla convocazione delle assemblee delle società e lo confermano più fonti di maggioranza.

La misura estende a tutti la possibilità di convocare entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio (anziché 120) le assemblee ordinarie, chiamate tra l'altro a votare i bilanci e a nominare gli amministratori. La norma vale fino al 31 luglio o comunque fino a fine emergenza Coronavirus.

Resteranno, dunque, in carica "nella pienezza dei poteri" e sino al termine dell'emergenza quanti attualmente occupano la plancia di comando, vale a dire un gruppo di circa 500 megadirigenti. Ovvero tutti i vertici (Presidenti, Amministratori delegati, Consigli di amministrazione e altro) di una decina e più di grandi aziende, di valore borsistico di oltre 150 miliardi di euro, come Enel, Eni, Poste, Leonardo, Terna, Montepaschi, Enav e altre, confermati in proroga sino a fine emergenza.
Ultimo aggiornamento: 18:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA