Cassa integrazione più rapida in questa fase ancora di emergenza Covid. E in prospettiva creazione di un sistema di ammortizzatori sociali universali, che copra anche i lavoratori che oggi ne sono esclusi. È ancora un documento di principio quello presentato dal ministro del Lavoro Orlando alle parti sociali, in vista della riforma del sistema di protezione. Ma indica una direzione di marcia ampiamente condivisa e pienamente in linea con le il programma esposto dal presidente del Consiglio Draghi in Parlamento. Naturalmente la prova del nove sarà la verifica delle effettive disponibilità di bilancio da far confluire sulla riforma: tema che Orlando dovrà presto affrontare con il suo collega Daniele Franco, responsabile dell'Economia. Il confronto è comunque partito e i primi riscontri si dovrebbero avere già con il prossimo provvedimento sui ristori (ribattezzati sostegni) che conterranno misure concrete per accelerare l'utilizzo della Cig.
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Proprio questo è infatti il punto di partenza della riflessione tecnica del dicastero di Via Veneto: nei mesi scorsi lo sforzo pur eccezionale dello Stato per assicurare una protezione a tutti ha evidenziato ritardi e problemi organizzativi, in particolare per quanto riguarda la cassa in deroga (quella destinata a settori diversi da industria e costruzioni, gestita dalle Regioni).
I CONTROLLI
L'ampliamento in senso universalistico delle tutele partirebbe dai lavoratori dipendenti che oggi non hanno accesso diretto agli ammortizzatori (per il settore in cui lavorano o per la piccola dimensione dell'impresa). Per poi arrivare eventualmente a coprire anche i lavoratori autonomi. Ma secondo il ministro del Lavoro questa azione deve andare di pari passo con il rafforzamento della vigilanza e della capacità ispettiva. Anche per evitare un appesantimento delle procedure a carico delle aziende, la strada indicata (in analogia le sperimentazioni già avviate in campo tributario) è quella dell'utilizzo di analisi predittive e algoritmi che permettano di definire indici di rischio e organizzare quindi ispezioni coordinate e mirate. La necessità di rafforzare i controlli è particolarmente evidente proprio in vista della futura estensione agli autonomi, per i quali - a differenza di quanto avviene con i dipendenti - l'Inps non è già a conoscenza dell'esistenza delle posizioni lavorative. Infine un altro aspetto che verrà approfondito è l'utilizzo degli ammortizzatori nei casi in cui le aziende facciano ricorso allo smart working.
Il cronoprogramma presentato da Orlando prevede, dopo il primo round di ieri, la discussione sul perimetro della copertura, poi quella sui costi (previo passaggio con il Mef) ed infine sulla modalità di gestione degli strumenti. L'accoglienza da parte degli interlocutori - da Cgil, Cisl, Uil e Ugl fino all'Abi - è stata favorevole.