Arriva l’indice nazionale dei domicili digitali. Si chiama Inad ed è una sorta di “pagine gialle” delle email: tutti i cittadini (e non solo i professionisti per cui la norma era già in vigore) potranno registrare il proprio domicilio digitale, associato a un indirizzo Pec, dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica amministrazione, relative per esempio a rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti e multe. Risultato? Dal 6 luglio prossimo, quando l’indice sarà consultabile, le Pa prima di inviare una raccomandata dovranno verificare preventivamente se il cittadino abbia indicato un recapito certificato su Inad. E in tal caso la comunicazione con valore legale dovrà essere inviata digitalmente all’indirizzo indicato. «Si tratta di un canale semplice e immediato per ricevere le comunicazioni ufficiali da parte della Pa, con un risparmio significativo di tempi e costi», ha sottolineato il sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti.
E ancora. «Il domicilio digitale, insieme alla piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici, ci consentirà di compiere un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la semplificazione» ha aggiunto il sottosegretario.
Le notifiche
L’indice nazionale dei domicili digitale, previsto dal piano triennale per l’informatica nella Pa varato alla fine del 2017, è frutto della collaborazione tra Agid, il Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha realizzato la piattaforma.
L’interfaccia
Le pubbliche amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto potranno verificare la presenza del domicilio digitale del cittadino sia in modo puntuale, attraverso singole consultazioni, sia massivamente, sfruttando apposite interfacce applicative (già disponibili) rese fruibili mediante la Piattaforma digitale nazionale dati. L’Inad consente infatti di effettuare delle estrazioni multiple di domicili digitali relativi a elenchi di codici fiscali forniti dalle Pa, tramite delle interfacce di servizio informatiche (Api), sempre a titolo gratuito. Digitalizzando e sostituendo interamente la raccomandata, gli enti risparmieranno sui costi cartacei e di invio e anche l’ambiente beneficerà del minor uso di carta.