Carburanti, i consumatori chiedono una proroga del taglio accise almeno fino al 30 giugno

Mercoledì 27 Aprile 2022
Carburanti, i consumatori chiedono una proroga del taglio accise almeno fino al 30 giugno
(Teleborsa) - I rialzi dei listini dei carburanti registrati nell'ultima settimana sono da attribuire alle solite speculazioni legate alle partenze degli italiani, che si uniscono alle ben note manovre speculative sui mercati internazionali. A denunciarlo è Assoutenti che ha commentato i nuovi dati Mite che registrano rialzi sia per la benzina che per il gasolio. "Ancora una volta i prezzi alla pompa dei carburanti salgono in occasione delle partenze degli italiani – ha affermato il presidente Furio Truzzi – Tra Pasqua e il ponte del 25 aprile benzina e gasolio hanno registrato nuovi rincari, del tutto ingiustificati considerate le quotazioni del petrolio".

"E' necessario contrastare in modo più incisivo le speculazioni sui mercati dei carburanti e prorogare il taglio delle accise di 25 centesimi almeno fino al 30 giugno – ha aggiunto Truzzi – Una proroga che consentirebbe risparmi complessivi per circa 2,7 miliardi di euro alle famiglie italiane solo per i costi di rifornimento, con effetti positivi sui prezzi dei prodotti trasportati e quindi sull'inflazione. Il rischio concreto infatti è che senza una proroga dell'intervento sulle accise i prezzi di benzina e gasolio possano di nuovo schizzare alle stelle a partire dal prossimo 2 maggio, con effetti dirompenti sull'economia nazionale".

"Una vergogna! Non c'è più un limite al comune senso del pudore. I prezzi dei carburanti hanno già ripreso la loro corsa, nonostante siano scesi, dopo l'intervento del Governo, talmente poco che per il gasolio non si è mai andati sotto alle speculazioni registrate dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina", ha commentato invece Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Secondi i dati di oggi la benzina in modalità self service è a 1,766 euro al litro, un prezzo inferiore a quello della rilevazione del 24 gennaio, quando era pari a 1,779 euro al litro, mentre il gasolio è a 1,767 a euro al litro, un livello ancora superiore a quello del 28 febbraio, dopo l'inizio della guerra, quando era a 1,740 euro", ha sottolineato Dona sulla base dello studio condotto sui dati settimanali resi noti ora dal ministero della Transizione Ecologica.

"Da quando c'è stata l'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio, come dimostra il confronto rispetto alla rilevazione del 21 febbraio, un litro di benzina, nonostante il taglio di 25 cent delle accise, costa solo 8 cent in meno (8,366 cent), con un calo di appena il 4,5%, pari a soli 4 euro e 18 cent per un pieno da 50 litri, mentre un litro di gasolio è addirittura maggiore di quasi 4,5 cent, con un rialzo percentuale del 2,6%, pari a 2 euro e 25 cent a rifornimento", ha proseguito Dona.

"Tutti i carburanti, poi, sono più cari rispetto all'inizio dell'anno. La benzina è salita del 2,7%, pari a 2 euro e 33 cent per un pieno di 50 litri, 56 euro su base annua, il gasolio è aumentato dell'11,5%, 9 euro e 11 cent a rifornimento, equivalenti a 219 euro annui. Ecco perché il Governo deve ridurre ulteriormente le accise e prolungare il taglio ben oltre la fine di giugno, almeno fino a quando, pur ripristinando le vecchie accise e salendo di 30,5 cent, 25 di accise e 5,5 di Iva, si potrà tornare ai livelli di ottobre 2021, con il gasolio sotto 1,6 euro e la benzina sotto 1,7 euro", ha concluso il presidente UNC.
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