Benzina, aumenti per chi viaggia: picchi oltre 2,5 euro al litro

Vola il prezzo dei carburanti al servito: aggravio di 800 milioni per gli automobilisti

Domenica 30 Luglio 2023 di Michele Di Branco
Benzina, aumenti per chi viaggia: picchi oltre 2,5 euro al litrobenzina

Il caro carburanti rischia di mandare di traverso le vacanze degli italiani. Si calcola che in 20 milioni si preparino a spostarsi nel mese di agosto e chi utilizzerà l’automobile è atteso da una sorta di trappola sulle autostrade. La benzina in modalità servito ha infatti già sfondato quota 2,5 euro al litro su diverse tratte autostradali italiane, mentre sono già numerosi i distributori che sulla rete urbana ed extraurbana praticano listini superiori ai 2,3 euro al litro.

Tanto che tra esodo e controesodo si calcola un aggravio di 800 milioni di euro.

Una cifra di tutto rispetto a carico degli automobilisti che devono fare i conti con le spinte speculative degli esercenti, o almeno di alcuni distributori, e con la riduzione delle scorte di petrolio a livello mondiale. Le associazioni dei consumatori puntano il dito proprio sulla speculazione, visto che la riduzione delle scorte è partita un paio di settimane fa.


I DATI
Analizzando l’andamento dei carburanti alla pompa - spiega Assoutenti - si scopre che in soli due mesi, da maggio ad oggi, la benzina ha registrato un rincaro medio del 4,9%, il gasolio del 5,6%. Un pieno di benzina, al distributore più caro rilevato dalla nostra indagine, arriva a costare 127 euro. 
La mappa dei rincari realizzata da Assoutenti fa impressione: sulla A4 Venezia-Trieste la benzina, in base alle rilevazioni eseguite sui prezzi indicati dai gestori tra il 27 e il 28 luglio scorsi, ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito, mentre il gasolio tocca i 2,4 euro/litro. Sulla A21 Torino-Piacenza, un litro di benzina viene venduto a 2,549 euro, 2,334 il gasolio. Supera la soglia dei 2,5 euro anche la A14 Bologna-Bari-Raranto, con 2,529 euro al litro la verde, 2,399 il diesel. 


Listini esorbitanti anche sulla rete urbana ed extraurbana di numerose regioni: sulla Via Provinciale di Arpaise (Bn) un litro di verde (servito) costa 2,552 euro, il gasolio addirittura 2,619 euro. In Calabria a Serra San Bruno (Vv) benzina a 2,499 euro, diesel 2,359 euro. A Lucca 2,487 euro al litro la verde, 2,554 euro il gasolio. 
Di fronte a questi aumenti super, il governo ha cercato, con il decreto trasparenza, di offrire una bussola agli automobilisti disorientati. Così martedì 1 agosto scatta l’obbligo di esporre i cartelloni con i prezzi medi di benzina e diesel. I gestori delle stazioni di servizio dovranno mettere ben in vista non solo i costi del proprio impianto (per chi trasgredisce sono previste sanzioni fino a 2 mila euro) ma anche quelli medi nazionali, per favorire il confronto da parte degli automobilisti. L’iniziativa è stata fortemente contrastata dagli addetti del settore che per osteggiarla si erano appellati al Tar. Il Tribunale amministrativo del Lazio ha però respinto la richiesta di sospensiva urgente, dando così di fatto il via libera all’esposizione del doppio prezzo.


IL PROVVEDIMENTO
In base a quanto stabilito dalla legge, il prezzo medio verrà calcolato dal ministero facendo riferimento alle medie aritmetiche su base regionale per gli impianti sulle reti ordinarie e nazionale per le autostrade. L’obiettivo è quello di garantire la massima trasparenza possibile e di favorire la libera scelta dei consumatori.


Purtroppo, però, confidare in una riduzione a breve dei prezzi dei carburanti appare illusorio in quanto diversi elementi contribuiscono a far salire il costo. Innanzitutto, dall’inizio di luglio, il prezzo del petrolio ha ripreso e ora il Brent oscilla intorno a 83 dollari. Uno dei motivi probabilmente è che, poco più di un mese fa, i Paesi dell’Opec (i principali esportatori mondiali di petrolio) hanno annunciato che avrebbero tagliato la produzione di greggio. In particolare, proprio da luglio l’Arabia Saudita ha iniziato a produrre un milione di barili in meno al giorno. Con l’aumento del prezzo del petrolio, quindi, è normale che anche benzina e diesel costino di più. In aggiunta, bisogna considerare anche il periodo dell’anno: con l’estate per molti partono le vacanze e così i viaggi in auto aumentano. Se sale la domanda di carburante, di conseguenza anche i prezzi crescono. Inoltre, a spingere i prezzi ci si è messo anche il calo delle scorte Usa di prodotti raffinati, insieme alle fermate di alcune raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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