L'ASSEMBLEA

Confindustria, Mattarella: «Non cedere alla tentazione di cavalcare le paure». Bonomi: «Salario minimo non basta»

Applausi per il capo dello Stato all'assemblea annuale al Parco della Musica di Roma

Venerdì 15 Settembre 2023

Mattarella: «Imprenditori hanno evitato che Italia si fermasse»

«Non c'è bisogno di particolare acume per osservare che gli imprenditori sono attori sociali essenziali nella nostra società.

Basta pensare anche soltanto alla crisi della pandemia che abbiamo attraversato quando, insieme ad altre categorie, avete evitato che l'Italia si fermasse». Ad affermarlo è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'Assemblea di Confindustria. «Ne dà testimonianza il filmato che abbiamo visto, dimostrando che non siete, non siamo, un Paese senza memoria. Ho ringraziato più volte quanti negli ospedali, nei servizi, nelle aziende, nelle catene della logistica, nella Pubblica Amministrazione, hanno fatto sì che fronteggiassimo quell'improvvisa, sconosciuta e drammatica insidia», aggiunge. «Grazie a voi. Che avete avuto coraggio, che avete anche fatto delle vostre fabbriche dei centri vaccinali in supporto a quelli pubblici! Grazie ai lavoratori delle vostre aziende che hanno assunto, con altrettanto coraggio, la propria quota di rischi! Siete stati, poi, protagonisti di una ripresa prodigiosa e positivamente contagiosa, senza eguali nei G7», conclude.

Mattarella: «Sicurezza lavoro interpella coscienze di tutti»

«L'economia di mercato non pone in discussione valori costituzionalmente rilevanti, quali il rispetto della dignità umana e il dovere di solidarietà. O l'art. 35, relativo alla tutela del lavoro, il 36, sulle condizioni di lavoro, o il 37 sulla donna lavoratrice. È anzitutto il tema della sicurezza sul lavoro che interpella, prima di ogni altra cosa, la coscienza di ciascuno. Democrazia è rispetto delle regole, a partire da quelle sul lavoro». Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'assemblea di Confindustria.

Mattarella: «Costituzione contraria a capitalismo di rapina»

«Le aziende sono al centro di un sistema di valori, non solo economici. Siete voi, a ricordare, anche a me, che l'impresa ha responsabilità che superano i confini delle sue donne e dei suoi uomini e, aggiungo, dei suoi mercati». Ad affermarlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'Assemblea di Confindustria. «Le imprese - aggiunge - sono veicoli di crescita, innovazione, formazione, cultura, integrazione, moltiplicazione di influenza, fattore di soft-power. E sono, anche, agenti di libertà. Generare ricchezza è una rilevante funzione sociale. È una delle prime responsabilità sociali dell'impresa. Naturalmente, non a detrimento di altre ricchezze, individuali o collettive». «Non è il capitalismo di rapina quello a cui guarda la Costituzione nel momento in cui definisce le regole del gioco. Il principio non è quella della concentrazione delle ricchezze ma della loro diffusione. Il modello lo conosciamo: è quello che ha fatto crescere l'Italia e l'Europa».

Mattarella: «Economia in salute contribuisce a bene democrazia»

«Un'economia in salute contribuisce al bene del sistema democratico e della libertà, alla coesione della nostra comunità». A sottolinearlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'Assemblea di Confindustria. Il Capo dello stato cita un discorso di Roosevelt in cui disse che «l'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa» per poi osservare che anche adesso così come allora si deve «richiamare il legame, per quanto possa a molti apparire scontato, tra economia e democrazia».

Mattarella cita Einaudi: «Salvezza si deve a noi stessi e all'Ue»

Il capo dello Stato Sergio Mattarella, durante l'assemblea di Confindustria ha citato il «messaggio che Luigi Einaudi» consegnava «il 31 marzo del 1947, nelle Considerazioni finali da Governatore della Banca d'Italia». A proposito della situazione economica, scriveva: 'È necessario che gli italiani non credano di dover la salvezza a nessun altro fuorché se stessì. Oggi diremmo: a noi stessi e agli altri popoli coi quali abbiamo deciso di raccoglierci nell'Unione Europea«.

Mattarella: «Non cedere a tentazione di cavalcare le paure»

«Se c'è qualcosa che una democrazia non può permettersi è di ispirare i propri comportamenti, quelli delle autorità, quelli dei cittadini, a sentimenti puramente congiunturali. Con il prevalere di inerzia ovvero di impulsi di ansia, di paura». Lo dice il capo dello Stato Sergio Mattarella all'assemblea di Confindustria. «Due» i «possibili errori: una reazione fatta di ripetizione ossessiva di argomenti» secondo cui «a fronte delle sfide» che «la vita ci presenta, basta denunziarle senza adeguata e coraggiosa ricerca di soluzioni». «Oppure - ancor peggio - cedere alle paure, quando non alla tentazione cinica di cavalcarle», aggiunge.

Bonomi: «Prevenire polarizzazione sociale»

«L'Occidente deve far fronte ai necessari sforzi finanziari, per lenire la polarizzazione sociale e dei redditi che alimenta sfiducia e proteste nei nostri Paesi». Lo afferma il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all'assemblea 2023. Bonomi aggiunge che «nella grande sfida internazionale alle sovvenzioni nazionali l'Italia rischia di perdere se stessa, le sue eccellenze, il suo lavoro» e chiede che i Paese «forte della presidenza annuale del G7, svolga una decisa azione per un impegno di grande rilievo».

Bonomi: «No dialettiche divisive su forma stato e governo»

Confindustria auspica «profondamente riforme che leghino governabilità e capacità di dare voce e rappresentanza alle tante istanze» della società civile. Il presidente, Carlo Bonomi, dall'assemblea annuale avverte le «forze politiche»: «Guardatevi dal compiere lo stesso errore di sempre. Evitate di progettare interventi sulla forma di Stato e sulla forma di governo maturati e ispirati da una dialettica divisiva, aliena per definizione dalla serietà con cui proporre e giudicare impianti istituzionali così rilevanti per la democrazia e la libertà del nostro Paese. Questo appello non credo affatto che venga dalle sole imprese».

Bonomi: «Cambio di rotta sul lavoro, occhio a giovani e donne»

«Dobbiamo migliorare l'inclusività del mercato del lavoro, soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne e garantire la piena realizzazione dei diritti che enunciamo. Non è sufficiente introdurre obblighi per legge, servono interventi e politiche coerenti». Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, richiamando la Costituzione e sostenendo che «ora serve una correzione di rotta» capace di «promuovere tutte le condizioni affinché il diritto al lavoro sia effettivo». Servono politiche industriali e politiche per il lavoro per «creare un mercato in cui concorrenza leale e competitività siano valori imprescindibili».

Bonomi: «Regole chiare e semplici per sicurezza sul lavoro»

«La tutela della sicurezza sul lavoro presuppone regole chiare e semplici e si fonda sulla prevenzione». Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi affronta in un passaggio il tema degli incidenti sul lavoro con un richiamo ai 'contratti collettivì che prevedono «piena applicazione della normativa di salute e sicurezza». «La nostra visione - l'unica che per noi ha senso - è che sia necessario evitare gli incidenti valorizzando una logica partecipativa - afferma - una logica che unisca nelle azioni e nelle relative responsabilità, non che divida e contrapponga, eredità di vecchi antagonismi di classe».

Bonomi: «Capo dello Stato resti garante costituzione»

«Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro, che correttamente ambisce a una maggiore stabilità di governo, il Capo dello Stato debba continuare ad essere il garante della Costituzione». Così Carlo Bonomi che, nella giornata internazionale della democrazia, dall'assemblea di Confindustria si rivolge a Sergio Mattarella: «Siamo certi che Lei continuerà a far sentire la sua voce ferma e ispirata a tutela dei principi della nostra Democrazia, a sostegno delle scelte internazionali fatte liberamente dall'Italia, per l'osservanza e per l'attuazione dei diritti dei cittadini, a partire dai più fragili».

Bonomi: «Salario minimo legale non risolve il lavoro "povero"»

Confindustria «resta convinta che la mera introduzione di un salario minimo legale, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, né darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva». Lo dice il presidente Carlo Bonomi, all'asemblea, sottolineando che «la Costituzione ci obbliga a riconoscere al lavoratore un salario giusto» e questa funzione «è affidata alla contrattazione». L'industria, rimarca, «negli ultimi vent'anni ha avuto dinamiche retributive di gran lunga superiori al resto dell'economia».

Un lungo applauso della platea ha scandito l'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'aula dell'auditorium Parco della musica all'assemblea annuale di Confindustria. Poco prima un applauso aveva accolto anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica ha salutato le autorità e gli ex presidenti degli imprenditori seduti in prima fila. Poi, ancora tutti in piedi, per l'Inno nazionale che ha lasciato lo spazio ad un filmato sul ruolo dei Vigili del fuoco.

Ultimo aggiornamento: 20:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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