Saipem, l'ora del riscatto: promesse d'oro e in Borsa può anche raddoppiare

In poco più di una settimana ha guadagnato sul mercato quasi il 30% ma per gli analisti può arrivare anche a 3 euro. Nel 2023 ha segnato l’utile più alto degli ultimi dieci anni. E nel 2025 tornerà alla cedola

Mercoledì 6 Marzo 2024 di Roberta Amoruso
Saipem, l'ora del riscatto: promesse d'oro e in Borsa può anche raddoppiare

In poco più di una settimana ha guadagnato in Borsa quasi il 30%.

È il premio per i conti e per l’aggiornamento del piano industriale che certificano e confermano, giurano gli analisti, il riscatto di Saipem, la società dell’oil & gas che ha tra i suoi maggiori azionisti Eni e Cdp Equity. È l’ora della rivincita a 11 anni dalla pagina nera delle inchieste giudiziarie e dei profit warning e dopo diversi aumenti di capitale. Il gruppo ha ricostruito il suo portafoglio ordini, riconquistato una certa posizione nelle perforazioni, rimodellato la situazione finanziaria e ora promette anche un certo rendimento ai suoi azionisti. Il 2023 si è infatti chiuso con numeri superiori ai target del piano strategico. L’utile netto (179 milioni di euro) è il più alto degli ultimi 10 anni e si confronta con la perdita di 209 milioni di euro del 2022. E questo grazie a un quarto trimestre chiuso con un +20% rispetto al consensus del mercato. Ma il vero segno della svolta è la raccolta ordini che ha raggiunto i 18 miliardi di euro, grazie alla spinta dei business offshore. È bastato tutto questo a spingere il gruppo guidato dall’ad Alessandro Puliti ad aggiornare il piano al periodo 2024-2027, con un miglioramento un po’ di tutti gli obiettivi economico-finanziari.

Non solo. È arrivata la notizia più attesa dagli azionisti: il ritorno al dividendo, che sarà pagato nel 2025.

IL POTENZIALE

Stando alle previsioni della società, si tratterà di una cifra compresa tra i 90 e 120 milioni di euro. Nell’arco del piano al 2027 si stima una distribuzione di cedole pari a 500-600 milioni di euro nel complesso. Non solo. A breve Saipem potrebbe anche riprendere i lavori interrotti in Mozambico nel 2021 a causa della mancanza di condizioni di sicurezza nell’area. Ma c’è da dire che già prima della svolta segnata dai conti gli analisti di Barclays avevano pesato tutte le sue potenzialità, a partire dallo sconto ingiustificato rispetto ai suoi competitors, fino a vedere l’orizzonte di 2,5 euro per azione (quasi il doppio degli 1,39 euro segnati il 19 febbraio, giorno della pubblicazione dello studio). Ma i risultati e le migliori prospettive per il futuro hanno convinto anche Morgan Stanley ad alzare il prezzo obiettivo da 2,15 a 2,6 euro. Mentre Banca Akros si è spinta ancora più in là, alzando il target price da 1,9 a 3 euro ad azione con rating “buy”. «La forza dei numeri e le linee guida decisamente al di sopra delle aspettative», ha scritto Barclays dopo i nuovi numeri, «dovrebbe essere di buon auspicio». Fino al 2027 Saipem stima un’acquisizione di nuovi ordini per circa 50 miliardi, un terzo dei quali nei segmenti «low/zero carbon». Non rimane che aspettare che il gruppo tenga fede alle sue promesse.

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Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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