Ilva, col ricorso al Tar rischio chiusura ma il governo non ha un Piano B

Sabato 2 Dicembre 2017 di Andrea Bassi
Ilva, col ricorso al Tar rischio chiusura ma il governo non ha un Piano B

Il clima è incandescente. Di più. Arroventato. La decisione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di impugnare davanti al Tar il Dpcm ambientale e la vendita della società ad Arcelor-Mittal, ha fatto saltare il tavolo interistituzionale con il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Quest'ultimo ha subito avvisato che se il Tar dovesse sospendere il decreto, gli impianti Ilva dovrebbero essere chiusi e ha invitato Emiliano a mettere le carte in tavola e dire chiaramente se l'obiettivo è questo.

I sindacati si sono ricompattati (anche la Camusso ha chiesto a Emiliano di tornare al tavolo) a difesa dell'occupazione e, ieri, hanno manifestato sotto la sede della Regione Puglia dove era in discussione un ordine del giorno che chiedeva a al presidente della regione di ritirare il ricorso. Ma la maggioranza ha fatto mancare il numero legale, cosìl'ex magistrato ha evitato la conta. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, usando parole durissime e accusando lo Stato (lasciando intendere di riferirsi al ministro Calenda) di essere «nemico».

La situazione, insomma, è esplosiva. Calenda ieri ha ribadito di essere disponibile a riprendere il dialogo, ma non con chi presenta i ricorsi. Se Emiliano e Melucci vogliono risedersi al tavolo, insomma, devono fermare il contenzioso davanti al Tar. Ènoto che il governatore pugliese, che con i ricorsi (persi) ha cercato in tutti i modi di fermare il gasdotto Tap, vorrebbe che l'acciaio all'Ilva fosse prodotto solo usando metano. Eppure Emiliano, ha ricordato ieri il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, «omette» di dire che al tavolo con il governo ha ottenuto di limitare la produzione di acciaio a 6 milioni di tonnellate.

Lo stesso Galletti, che ha definito «irresponsabile» la posizione di Emiliano, ha spiegato che «piani B» non ce ne sono.

Se il presidente della Regione non ritira il ricorso la chiusura è più di un rischio concreto. Il ministro della Coesione per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha spiegato che «il ricorso non ha alcun senso dal punto di vista giuridico, ma anche dal punto di vista sostanziale perché è contro il Piano ambientale più avanzato in Europa che risolve alla radice i problemi ambientali dello stabilimento di Taranto».

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA