Il cuneo fiscale è in Italia «di ben 10 punti» superiore a quello che si registra mediamente nel resto d'Europa: il 49% viene infatti prelevato «a titolo di contributi e di imposte». Così la Corte dei Conti nel Rapporto 2017 sulla finanza pubblica, parlando di «limiti e dispersioni» del sistema fiscale italiano. I magistrati contabili evidenziano l'esigenza di ridurre la pressione fiscale sottolineando che «un'esposizione tributaria tanto marcata non aiuta il contrasto all'economia sommersa e la lotta all'evasione».
E «accanto a una pressione fiscale tra le più elevate dei paesi Ue, il total tax rate stimato per un'impresa di medie dimensioni testimonia di un carico fiscale complessivo (societario, contributivo, per tasse e imposte dirette) che penalizza l'operatore italiano in misura (64,8%) eccedente quasi 25 punti l'onere per l'omologo imprenditore dell'area Ue/Efta».
Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 10:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA E «accanto a una pressione fiscale tra le più elevate dei paesi Ue, il total tax rate stimato per un'impresa di medie dimensioni testimonia di un carico fiscale complessivo (societario, contributivo, per tasse e imposte dirette) che penalizza l'operatore italiano in misura (64,8%) eccedente quasi 25 punti l'onere per l'omologo imprenditore dell'area Ue/Efta».
Lo scrive la Corte dei Conti nel Rapporto 2017 sul coordinamento della finanza pubblica. Anche il cuneo fiscale «colloca al livello più alto la differenza fra costo del lavoro a carico dell'imprenditore e reddito netto del lavoratore», ben 10 punti sopra l'onere medio ne resto d'Europa.