Le dimissioni a sorpresa di Nicola Sturgeon, la prima ministra indipendentista scozzese, al governo dal 2014, su posizioni fortemente anti-Brexit, sono state accelerate dalle ferocissime critiche sulla legge per la questione transgender.
Nell'ondata di critiche (femministe comprese) era persino intervenuta la scrittrice Rowling, autrice della saga di Harry Potter, che spiegava che in questo modo molti predatori sessuali si potevano servire di questo escamotage per accedere a luoghi divisi per sesso e riservati alle donne (bagni, palestre, saune). Poco tempo fa quello che sembrava tanto temuto è accaduto concretamente, facendo capire quanto quella legge fosse dannosa. Una transgender ha commesso due stupri nel carcere per sole donne di Cornton Vale.
Sebbene la persona transessuale in questione sia stata trasferita subito in un carcere maschile l'indignazione pubblica non si è placata. Il clamore si è intensificato dopo l'emergere di casi simili e le detenute hanno descritto il loro disagio nel condividere le strutture con individui aventi genitali maschili.
Il disegno di legge il mese scorso è stato bloccato dal governo britannico per "problemi di sicurezza per donne e bambini", ed è stato chiesto che la Sturgeon venisse ritenuta personalmente responsabile per aver messo in pericolo donne vulnerabili.
Nel frattempo, i transgender scozzesi denunciano un'impennata dei crimini d'odio nei loro confronti. Ma un sondaggio Ipsos ha appena rilevato che oltre il 50% degli intervistati sostiene la decisione del governo britannico di bloccare il disegno di legge sul cambio di sesso facilitato.