Concerto primo maggio, pagelle: Coma Cose romantici (7), Emma energica (8), Ambra una garanzia (8), Ligabue militante (8)

Martedì 2 Maggio 2023 di Mattia Marzi
Le pagelle: Ambra una garanzia (8), Biggio partner perfetto (7), Gaia sensuale (6)

Concertone primo maggio 2023 al via. L'evento si apre con L’Orchestraccia, il gruppo folk rock capitolino che da anni fa rivivere sui palchi la tradizione musicale capitolina. Chiude Rocco Hunt, dopo che Johnson Righeira avrà fatto scatenare la folla sulle note delle hit dei Righeira “Vamos a la playa”, “No tengo dinero” e “L’estate sta finendo”. In mezzo, durante la maratona musicale di nove ore trasmessa in diretta su Rai3 e su Rai Radio2 e condotta da Ambra Angiolini insieme a Biggio, star del pop, del rock e del rap italiano come - tra gli altri - Emma, Lazza e Ligabue, tra i più attesi dalla piazza, che arriveranno sul palco in serata, a partire dalle 20.30. 

 

 

L’Orchestraccia un inizio equilibrato (7)

L’Orchestraccia: la band folk rock capitolina che da anni fa rivivere sui palchi la tradizione musicale romana apre la maratona con “Il canto degli italiani”, poi subito dopo attacca l’immancabile “Bella ciao”.

Un inizio equilibrato e super partes, che mette d’accordo tutti (voto 7).

 

Ambra una garanzia (8), Biggio partner perfetto (7)

Al timone del Concertone da ormai sei anni, Ambra è ormai una garanzia: è lei la padrona di casa, che prende per mano gli oltre 60 mila ragazzi che alle 16 sono già sotto il palco, armati di ombrello, e li accompagna tra i vari set della maratona. Appassionata quando si tratta di affrontare i temi più strettamente sociali, ma anche ironica quando si tratta di alleggerire l’atmosfera (voto 8). Biggio, chiamato quest’anno a farle da spalla, è il partner perfetto (voto 7): la coppia funziona.

 

Paolo Benvegnù fuori contesto (5)

Paolo Benvegnù (voto 5) è tra i pochi reduci dei Concertoni che furono, quando a Piazza San Giovanni le popstar erano bandite (l’ex Scisma, tra le band più ironiche del rock alternativo italiano, si esibì per la prima volta sul palco nel 2009): oggi che il Concerto del Primo Maggio è diventato una sorta di spin off del Festival di Sanremo, il cantautorato rock del cantautore milanese sembra essere quasi fuori contesto, in piazza.

 

Gaia sensuale (6)

Gaia (voto 6) porta sul palco del Concertone tutta la sua sensualità, sulle note di “Estasi”. L’ex vincitrice di “Amici” fa ripartire la sua carriera giocando ora con un’immagine un po’ più sensuale: “Ho bisogno di godere, consumarti mi dà piacere”, canta nei versi del singolo, tra funk Anni ’70 e sfumature elettroniche. Con “Chega” rispolvera le sue radici brasiliane, facendo ballare la piazza con la hit che nel 2020 le fece vincere due Dischi di platino e conquistare le classifiche dopo il trionfo ad “Amici”.

 

Wayne, qualcuno sbadiglia (3)

Wayne (voto 3) racconta sul palco la sua nuova vita da ex trapper pentito (è stato uno dei fondatori della Dark Polo Gang, il collettivo trap capitolino di “Cavallini” e “Sportswear”), che un tempo cantava di collane al collo e macchinoni e oggi invece su una base elettronica anni ’80 canta “ho messo il cuore nel caveau / non provo niente come un robot”. Azzarda anche un discorso sul cambiamento, cercando di darsi un tono: “Ho capito sulla mia pelle che la vera libertà non si misura in cosa siamo liberi di fare, ma in quanto siamo liberi di cambiare. Ci sono pregiudizi che ci limitano in maniera invisibile”. Qualcuno sbadiglia. Era più credibile come trapper.

 

Aiello non convince (2)

Aiello (voto 2). Sul palco in canottiera, sfida la pioggia che continua ad abbattersi su piazza San Giovanni. Su “Vienimi a ballare” si scatena, tra ammiccamenti e mossette sexy: “Ho letto che i giovani non fanno più sesso: torniamo ai rapporti carnali. Bussiamo alla porta di qualcununo e sorprendiamolo con un bacio”. Dieci anni fa dalla platea gli avrebbero lanciato pomodori e uova. Se questo è il “nuovo” Primo Maggio, fa quasi rimpiangere i Modena City Ramblers.

 

Ambra sulla disparità troppo retorica (1)

Il discorso di Ambra sulla disparità di genere in Italia è troppo intriso di retorica (voto 1): “In Italia una donna su 5 non lavora più dopo un figlio. Un’avvocata, un’ingegnera, un’architetta guadagnano il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini”. “Avvocata, ingegnera, architetta. Tutte queste polemiche legate alle vocali in fondo alle parole non saranno armi di distrazione di massa? Ci fanno perdere di vista i fatti: torniamo alla ciccia”, si appassiona l’ex conduttrice di “Non è la Rai”. Appunto, torniamo alla ciccia: come mai dei 48 artisti del cast del Concertone solamente 12 - cioè il 25% del totale - sono donne?

 

Fulminacci si mangia il palco (9)

Fulminacci (voto 9): dopo tante chiacchiere inutili, arriva finalmente un po’ di freschezza genuina - e di buona musica - sul palco del Concertone. Sarà che gioca in casa, ma il 25enne cantautore romano, chitarra a tracolla, si mangia il palco e fa cantare la piazza sulle note di pezzi come “Tutto inutile”, “Tommaso” e “Tattica”, confermandosi come uno dei più talentuosi della sua generazione.

 

Baustelle nostalgici (6)

Baustelle (voto 6): nostalgici. Dopo tredici anni di assenza, tornano sul palco del Concertone per criticare i radical chic con il singolo “Contro il mondo”: “Svegliarsi tardi la mattina, criticare il grande vuoto, la sinistra che non c’è / farsi di yoga e qualche droga, supplicare di esser popolari”. Con “La guerra è finita” rispolverano il loro glorioso passato da band spartiacque nel cantautorato indipendente degli Anni Zero.

 

Paolillo punta sulla tenerezza (6) 

Matteo Paolillo (voto 6) punta sulla tenerezza: “Un anno fa ero lì in mezzo a voi: mi sembra incredibile, oggi, essere qui”, dice il teen idol ai ragazzi che in piazza San Giovanni si proteggono dalla pioggia battente sotto gli ombrelli. La star di “Mare fuori” accenna la sigla della serie fenomeno Rai e fa un intervento sulla guerra leggendo “C’è forse vita sulla terra?” di Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini.

 

Levante grintosa (7)

Levante (voto 7) porta sul palco tutta la sua grinta e la sua energia. La cantautrice siciliana, una veterana del Festival (è alla sua quarta partecipazione in nove anni), lo fa non solo con canzoni come “Vivo” e “Alfonso”, ma anche con un intervento con il quale si è rivolta al governo chiedendo di ricordare i lavoratori fragili dello spettacolo: “Non ci dimentichiamo che tutto questo spettacolo è stato fatto da tecnici e professionisti. Vi prego di non dimenticarli, di attuare l’indennità di discontinuità per tutti i lavoratori della musica”.

 

Ligabue il più atteso (8)

Ligabue (voto 8) riscopre al Concertone la sua militanza (e rispolvera le chitarre elettriche). Il più atteso dalla piazza, il rocker di Correggio è salito sul palco e prima di attaccare a suonare “Il sale della terra” ha tuonato: “Dieci anni fa ho scritto un pezzo sugli effetti della droga più vecchia del mondo. La droga più vecchia del mondo non è chimica, è mentale ed è la smania di potere. In genere chi più ne ha più ne vuole e spesso, come quasi ogni tossico, è capace di qualunque cosa pur di non andare in crisi d’astinenza. Però di fronte alle overdose di un certo potere, agli abusi di cui è capace, serve un altro potere, quello di far sentire la tua voce e non permettere a nessuno, per esempio, di provare a cancellare la tua storia e riscriverla come gli pare, di non permettere a nessuno di provare a toglierti il diritto di amare, certo, sempre in modo consenziente, ma di amare chi ti pare, come ti pare, quanto ti pare e mettere su la famiglia che ti pare e magari riuscire a mantenerla con un salario decente”. Poi con “Urlando contro il cielo”, tra i brani più iconici del suo repertorio, ha fatto scatenare i 300 mila di Piazza San Giovanni.

 

Ariete noiosa (6)

Ariete (voto 6) porta sul palco il suo mondo, tra foto sotto il cuscino e pile di piatti da lavare.

 

Mr. Rain retorico (4)

Mr. Rain (voto 4) rischia di sembrare fin tropppo retorico quando, prima di cantare la sanremese “Supereroi” (stavolta senza il coro di bambini con ali da angelo, come all’Ariston), parla con voce tremante di salute mentale: “Le guerre silenziose, quelle che ogni giorno lottiamo dentro di noi, sono le più subdole. Rivolgetevi a specialisti, se serve, perché la salute mentale è un nostro diritto e siamo tutti supereroi”.

 

Aurora carismatica (7)

Aurora (voto 7), unica artista internazionale dell’edizione del cast di quest’anno, si prende il palco del Concertone con tutto il suo carisma, sulle note di “Cure For Me”, “Exists For Love” e “Giving Into The Love”. Emma (voto 8) riscopre la sua attitudine riot presentandosi con un look punk, tra camicia, giacca e cravatta (un po’ come Anna Oxa a Sanremo 1978, la performance iconica su “Un’emozione da poco”): sotto la pioggia battente la cantautrice salentina si arrampica sulle transenne che dividono il palco dal pit, cantando successi come “Cercavo amore”, “Io sono bella” e “La mia città”. Poi canta anche il nuovo singolo “Mezzo mondo”, appena uscito. Una delle esibizioni più energiche.

 

Emma energica (voto 8)

Riscopre la sua attitudine riot presentandosi con un look punk, tra camicia, giacca e cravatta (un po’ come Anna Oxa a Sanremo 1978, la performance iconica su “Un’emozione da poco”): sotto la pioggia battente la cantautrice salentina si arrampica sulle transenne che dividono il palco dal pit, cantando successi come “Cercavo amore”, “Io sono bella” e “La mia città”. Poi canta anche il nuovo singolo “Mezzo mondo”, appena uscito. Una delle esibizioni più energiche.

 

Lazza (6) e Tananai (8)

Da Sanremo al Concertone: è un uno-due che incendia virtualmente Piazza San Giovanni quello che vede susseguirsi sul palco del Concerto del Primo Maggio il secondo classificato della kermesse Lazza con la sua “Cenere” (voto 6) e il quinto classificato Tananai con “Tango” e hit come “Sesso occasionale” e “Baby goddamn” (voto 8), che conquista i 300 mila con la sua ironia e la sua attitudine scanzonata.

 

Coma Cose (voto 7)

Coma Cose (voto 7) romantici su “L’addio”, cronaca della crisi di coppia che hanno attraversato negli ultimi mesi prima di ritrovare l’alchimia: “Il coraggio è solo una maschera come quella che indossiamo noi oggi”, dicono Fausto Lama e California, che si presentano sul palco indossando costumi da leone. “Dentro siamo fragili. Ammettere di avere paura è un grande atto di coraggio”, aggiungono. Suonano anche in anteprima il nuovo singolo "Agosto morsica", che uscirà venerdì 5 maggio.

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