​Fedez e gli "errori" a Belve, Camaiora: «Scade nel disprezzo populista e ha la sindrome di “Mamma Ceo”. Fagnani? Più brava di Fazio»

"Grande punto debole quando Fedez ha mostrato il suo disappunto nel non essere stato informato del caso Balocco", sottolinea l'esperto di comunicazione

Mercoledì 10 Aprile 2024 di Alessandro Rosi
Fedez e gli "errori" nell’intervista a Belve

«Fedez a Belve? È stato convincente per tutta l’empatia che è in grado di sprigionare, potente ed enorme se paragonata al carattere più algido di Ferragni. La Fagnani? Nettamente più brava di Fabio Fazio». Così Andrea Camaiora, comunicatore esperto in reputation management e Ceo del Gruppo The Skill, commenta l'intervista del cantante al programma su Rai 2.

Ma ci sono stati anche degli errori secondo Camariora, come il "disprezzo populista" e la preparazione "sbagliata" dell'incontro.

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Fagnani meglio di Fazio?

L’intervista di Fedez a "Belve" batte quella di Ferragni a "Che tempo che fa" 4 a 0. E anche Francesca Fagnani è stata nettamente più brava di Fabio Fazio. Fedez è risultato nei suoi migliori aspetti: autentico, spontaneo, sincero, adorabilmente pasticcione e in definitiva un uomo tenero.

 

Le lacrime?

C’è una fragilità di fondo che merita rispetto e si traduce nelle lacrime, anche se chiaramente non è meno fragile chi non piange e non esteriorizza i propri sentimenti. La differenza però tra Ferragni e Fedez è che quelle di Chiara del celebre video (in tuta chiara e tono dimesso) apparivano lacrime di coccodrillo, mentre quelle del cantante risultano così vere da far commuovere anche l’intervistatrice, Francesca Fagnani.

 

L'attacco al manager Damato?

Convincente nel modo di presentare il cambio di strategia social sui figli e molto rispettoso nei confronti di Ferragni. Sia nel parlare del nuovo modo di gestire l’immagine dei bambini, che di spiegare la buona fede della moglie, di continuare a difenderla differenziandone la posizione dal manager Fabio Damato e nell’assegnarle un ruolo insostituibile, comunque vada, nella sua vita. Fedez ha convinto per tutta l’empatia che è in grado di sprigionare, potente ed enorme se paragonata al carattere più algido di Ferragni.

 

Errori?

Da rigettare completamente il modo con cui Fedez tratta i giornalisti, anche se ha ragione da vendere sul meccanismo del tritacarne mediatico e sul richiamo alla deontologia. Fagnani poteva essere più stringente e metterlo maggiormente alle corde sulle domande a cui ha risposto in modo evasivo con dei «Non mi interessa», «Non è importante per me». Fedez poteva essere più responsabile nel mandare ai giovani messaggi maggiormente inequivoci su droga e studio. Lui è diventato miliardario non studiando. Ma la regola per avere successo non passa né per una vita da Lucignolo e nemmeno da cicala. Non si può puntare tutto sul fattore C.

 

La gestione dello scandalo Balocco?

Grande punto debole quando Fedez ha mostrato il suo disappunto nel non essere stato informato del caso Balocco. Non perché questo sia poco comprensibile – tutti i coniugi dovrebbero attendersi trasparenza dal partner – ma perché lì ha parlato del suo rapporto con la moglie come quello tra due soci in affari che devono informarsi reciprocamente. Quindi errore non di contenuti, ma di tone of voice.

L'intervista è stata preparata bene o male?

Resta un tono, quello di Federico Lucia, che tende ogni tanto a scivolare verso il disprezzo populista: «Meglio la mamma del Ceo laureato», «Non è così che si fa informazione», «I problemi veri sono altri», «Con tutti i problemi che ci sono venite a casa mia per vedere la cacca di Paloma (il cane di Fedez, ndr)». Infine, di una banalità sconvolgente il passaggio sul pesce palla che Fedez racconta come se fosse una metafora degna di un grande poeta. C’è ancora un problema di consulenti? L’intervista è andata benissimo ma è stata preparata male. È andata bene nonostante questo, ma Fedez non può continuare ad affidarsi al caso e – brava o no – bisogna superare questa dimensione o sindrome di “Mamma Ceo”.

Cosa intende per sindrome di “mamma ceo”? 
«Fedez a un certo punto ha detto che sua mamma, come ceo, ha fatto meglio di uno che per un periodo ha guidato la sua società ed era un ceo laureato. In questo senso una sindrome».

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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