Enrico Mentana: «Con Letta e Confalonieri provai a convincere Berlusconi a non entrare in politica. L'addio a Mediaset? Non ero più a casa»

Mercoledì 24 Gennaio 2024
Enrico Mentana: «Con Letta e Confalonieri provai a convincere Berlusconi a non entrare in politica. L'addio a Mediaset? Non ero più a casa»

«Ricordo una spedizione serale ad Arcore, a metà dicembre.

Con me c’erano Gori, direttore della rete, Monti, direttore di Panorama. Con Letta e Confalonieri a cena provammo a convincere Silvio a non andare fino in fondo, a non entrare in politica». Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, racconta in un’intervista al Corriere della Sera cosa accadde quasi trent’anni fa, quando Silvio Berlusconi fece la sua discesa in campo e lui era il giovane direttore del Tg 5. Ma erano molti anche quelli che spingevano per un ingresso in politica del Cavaliere, tra cui “Ferrara, Sgarbi, parlandone con rispetto Fede, e Liguori“, ricorda ancora giornalista.

Dell'Utri

Marcello Dell’Utri, prosegue Mentana, «fu il vero fondatore di Forza Italia e non per la capacità organizzativa: perché capiva di politica più di Berlusconi». Alla domanda: «Craxi era stato consultato in precedenza?», il giornalista replica: «Non lo so. E a posteriori non fu beneficiato dall’avvento di Berlusconi. Piuttosto era incavolato, seppi da testimoni che diceva: ‘Ci siamo fatti per 40 anni un mazzo così per prendere il 10%, poi arriva questo e bum bum bum!’».

Le alleanze politiche
                                                                                           

Il direttore del Tg La7 parla anche di alleanze politiche. «Berlusconi vedeva l’autostrada che noi non vedevamo e fece una cosa, tenere insieme Lega, fascisti e Publitalia, che era come mettere insieme i tifosi dell’Inter, della Juventus e del Napoli».  Il Cav, ricorda Mentana, vedeva Antonio Di Pietro “molto simile a sé”. “Non per caso provò a farlo ministro, incontrandolo nello studio di Previti».

 L'addio a Mediaset

Andando via da Mediaset, Mentana scrisse che era diventata un comitato elettorale, e oggi ricorda: “Era una lettera a Confalonieri. Siamo nel 2009, fase terminale del berlusconismo, e tutti tentavano di stringersi a coorte, compresa Mediaset che non era più quella… Non mi sentivo più a casa”.

 

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