Al via indicato dovevano partire gli applausi e i festoni. Nello studio dove era in corso l'ultima puntata di Amici c'era aria di festa. Ma uno sparacoriandoli azionato da un tecnico all'improvviso ha centrato al viso un macchinista al lavoro ferendolo gravemente ad un occhio. È così che la chiusura dell'ultima puntata dell'amata trasmissione di Maria de Filippi, edizione 2016, si è trasformata in un incubo per un macchinista.
Il tecnico che ha azionato il cannone sparacoriandoli senza troppe accortezze ora dovrà affrontare un processo per lesioni.
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L'urto si precisa nell'imputazione - cagionava al macchinista «una contusione bulbare e conseguente maculopatia giudicate guaribili in trenta giorni con indebolimento permanente di un senso».
La vicenda non ha trascinato in giudizio solo il tecnico maldestro. La vittima ha citato anche la Fascino Produzione Gestione Teatro, la società di produzione della trasmissione vicina a Maria de Filippi. Società che, secondo il decreto di citazione a giudizio del responsabile civile firmato dal giudice Marinella Panariello, «ha messo a disposizione dell'imputato il tubo sparacorindoli». L'imputato, difeso dagli avvocati Nino Marazzita e Daniele Bocciolini ha sempre respinto le accuse: «Non sono stato io a far partire per sbaglio lo sparacoriandoli».