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Tumori, arrivano nuove tecniche
personalizzate per snidarli e colpirli

Domenica 3 Luglio 2016
 Il cancro è un nemico che continua a rialzare la testa: gli si assesta un colpo e si riprende.  Ma sono in arrivo strategie anticancro in grado di snidare, identificare e colpire una per una le infinite possibili varianti dei tumori, diverse in ogni paziente e in ogni momento della malattia, per bloccarne gli esordi e impedire lo sviluppo di metastasi.
«La parola chiave per capire dove stiamo arrivando è eterogeneità - dichiara Aldo Scarpa, presidente del Convegno, direttore del Centro di Ricerca applicata sul cancro ARC-Net della Università di Verona e della Unità di diagnostica Molecolare dei Tumori - Noi sappiamo ormai da anni che tutti i tumori non sono un solo tumore ma famiglie di tumori differenti. Ognuna delle quali va trattata con farmaci diversi. Negli ultimi tempi però siamo andati oltre e abbiamo capito che ci sono ulteriori differenze non solo in questi sottogruppi, ma anche da paziente a paziente, persino in fasi diverse della malattia nella stessa persona, e che piccoli gruppi di cellule tumorali con caratteristiche diverse possono coesistere con quelli maggioritari. Questa è l'eterogeneità del cancro che ci fa capire come si può combattere efficacemente la malattia solo con strumenti diagnostici sempre più precisi e rapidi e farmaci sempre più selettivi e mirati nel colpire i diversi sottogruppi di cellule».  

Cosa sono questi “sottogruppi di cellule tumorali”? Non più di una quindicina di anni fa si scoprì che ogni tipo di tumore è in realtà una famiglia di malattie simili ma diverse, ciascuna delle quali caratterizzata da "guasti" di geni differenti: questo diede il via allo sviluppo dei farmaci a bersaglio molecolare, ognuno diretto contro gli effetti di una certa mutazione genica. Si è visto ora che le mutazioni geniche sono diverse anche da un paziente all'altro, ne possono coesistere più d'una, ne possono comparire di nuove nello stesso tumore (anche sotto terapia) col passare delle settimane e dei mesi. Adesso la ricerca mondiale sta lavorando intensamente per chiarire fino in fondo questi meccanismi e per trovare strumenti diagnostici in grado di rilevarli e farmaci in grado di spezzarli.

 Ricerche raffinatissime di cui Verona in questi giorni è stato il centro. Di grande importanza sul piano diagnostico è una nuova tecnologia denominata DEPArray e messa a punto da Menarini Silicon Biosystems, che in un campione di tessuti anche di pochissime cellule riesce a isolare e riconoscere quelle tumorali, permettendo di decidere il farmaco a bersaglio molecolare più efficace. La cosa stupefacente è che sai tratta di campioni di poche centinaia di cellule.

 

  Ultimo aggiornamento: 12:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA