Gli ippopotami di Pablo Escobar a rischio: in Colombia vogliono ucciderli. La protesta delle associazioni: «Sterilizzateli»

Giovedì 21 Gennaio 2021 di Remo Sabatini
Gli ippopotami di Pablo Escobar a rischio: in Colombia vogliono ucciderli. La protesta delle associazioni: «Sterilizzateli»

Sono passati quasi trent'anni dalla morte di Pablo Escobar, il noto criminale colombiano legato al mondo del traffico di stupefacenti. Eppure, nonostante tutto questo tempo, il suo nome continua a venire fuori nelle vicende più strane. Come quella che, in questi giorni, sta tenendo banco sulle pagine dei giornali di quel Paese e che vede protagonisti alcuni dei suoi amati animali. Sì perché, come in uso anche ad altri criminali, anche l'Escobar aveva una vera e propria passione per un altro traffico, quello degli animali esotici. Dalle giraffe alle zebre fino ai rinoceronti, il buon Pablo si era costruito anche uno zoo privato che però, dopo la sua uccisione, avvenuta nel 1993, era stato svuotato.

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Crescita esponenziale

Tutti gli animali, infatti, erano stati trasferiti in altri zoo. Tutti, tranne quattro ippopotami che, riusciti a fuggire, si erano dati alla macchia.

Così, anno dopo anno, quegli ippopotami avevano cominciato a moltiplicarsi. Una crescita esponenziale che, stando a quanto riportato dalle autorità, oggi si tradurrebbe in quasi 300 esemplari. Complice il clima e le aree poco urbanizzate, i fuggitivi avevano trovato l'habitat ideale dove vivere pressochè indisturbati. Nel frattempo e nonostante le lamentele dei contadini di quelle zone che continuavano a vedere i loro raccolti distrutti, la banda degli ippopotami era divenuta famosa. Tanto che avevano fatto la loro comparsa anche in tour turistici più o meno organizzati dove venivano proposti come "gli ippopotami di Pablo Escobar". Infine, mentre il loro numero cresceva, nel 2013 erano stati diversi i tentativi di sterilizzare le femmine per cercare di limitare i danni. Tentativi che, però, non erano andati a buon fine per diverse ragioni. Non ultima, stando a quanto riferito dagli animalisti locali, l'incompetenza. E allora, ecco l'odierna soluzione finale prospettata dalle autorità che vorrebbe chiudere definitivamente la partita con quegli animali tanto ingombranti quanto sfuggenti. Già, proprio come il loro vecchio e defunto padrone.

Ultimo aggiornamento: 20:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA