Coronavirus, il veterinario: con la ripresa i cani potranno soffrire di ansia e depressione

Giovedì 23 Aprile 2020 di Giampiero Valenza
Raimondo Colangeli

Quando riprenderanno le normali attività lavorative, passata in parte l'emergenza coronavirus, chi ha un cane dovrà tener presente un problema in più: quello dell’ansia e della depressione che potranno avere gli animali dopo che sono stati abituati a una lunga presenza, in casa, del loro proprietario. A parlarne è Raimondo Colangeli, veterinario comportamentalista e vicepresidente dell’Anmvi, l’Associazione nazionale medici veterinari italiani.

Professor Colangeli, c’è un problema per i cani nella fase post-emergenza del Covid-19?

Sicuramente sì, c’è nei cani che già hanno o avevano difficoltà a rimanere da soli. C’è un’ansietà legata alla separazione che chiamiamo ‘sindrome da iperattaccamento’. I cani stati tutti contenti di questo Covid-19 perché si sono trovati a casa in compagnia. Nell’attività clinica comportamentale lo riscontriamo per esempio già a settembre, con il ritorno dalle vacanze. Tra i cani, chi è più patologico, lo riacutizzerà.

Ci sono soluzioni che si possono seguire?

Bisogna capire qual è la sintomatologia. Tra i rimedi può esserci anche un ritorno alla normalità con tecniche che servono per aumentare la calma in assenza del proprietario. Per esempio, è utile mantenere una vita attiva con il cane, facendolo uscire o portandolo al parco.

Esistono cure?

Se un cane era già patologico prima e poi peggiora, è d’obbligo una visita da un medico veterinario esperto in comportamento. Eventualmente si possono somministrare tutta una gamma di ferormoni, medicine naturali e farmaci, fino a diminuire il suo stato ansioso.

Quali sono i sintomi dell’ansia in un cane?

I sintomi dell’ansia in assenza del proprietario sono diverse.

Generalmente o si tratta di minzioni o defecazioni ‘emozionali’, subito dopo che il proprietario lascia l’abitazione, o vocalizzi, lamenti o guaiti. Ma ci sono anche le distruzioni in casa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA