Cina, un graduale ritorno della fauna selvatica grazie a strategia di ripristino di habitat e biodiversità

Martedì 12 Ottobre 2021
Cina, un graduale ritorno della fauna selvatica grazie a strategia di ripristino di habitat e biodiversità

Il Cina assiste al graduale ritorno di diverse specie sull'orlo dell'estinzione grazie a una politica di ripristino della biodiveristà.

I giornali hanno riportato notizie frequenti di avvistamenti di animali selvatici rari, tra cui elefanti asiatici che vagano intorno agli insediamenti umani nel sud-ovest, tigri siberiane nel nord-est, gatti di montagna cinesi e ibis crestati nel nord-ovest, cervi milu nelle regioni centrali e balene di Bryde al largo della costa di Shenzhen nel sud.

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Tuttavia, la dimensione reale del ritorno delle specie selvatiche in Cina viene misurata dalle statistiche presentate nel primo libro bianco del Paese sulla conservazione della biodiversità, che è stato pubblicato l'8 ottobre. La popolazione di panda giganti in natura è cresciuta da 1.114 a 1.864 esemplari negli ultimi quattro decenni, mentre quella di ibis crestati è aumentata da sole sette unità a oltre 5.000, secondo il testo. La popolazione dell'elefante asiatico in natura è cresciuta da 180 negli anni '80 ad attualmente circa 300 esemplari e quella dei gibboni di Hainan selvatici è aumentata da non più di 10 unità in due gruppi 40 anni fa a 35 in cinque gruppi. Inoltre, è salito anche il numero di panda in cattività, che sono stati declassati da specie «in pericolo» a «vulnerabili» nella lista delle specie a rischio di estinzione.

Un altro rapporto della National Forestry and Grassland Administration mostra che i cervi milu, che in passato allo stato brado sembravano scomparsi, sono arrivati a contare circa 10.000 capi, distribuiti in tre centri di conservazione a Pechino e nelle province di Jiangsu e Hubei. Anche la popolazione di leopardi delle nevi nella provincia di Qinghai è cresciuta fino a più di 1.800 esemplari. «L'espansione della popolazione di leopardi delle nevi (nel Qinghai) è la prova convincente di un ambiente ecologico in miglioramento nella regione», ha dichiarato Zhang Dehai, ingegnere capo dell'ufficio di gestione del Parco Nazionale Sanjiangyuan. 

 

UN MIGLIORE ECOSISTEMA

Per migliorare gli habitat per gli animali selvatici e conservare gli ecosistemi, la Cina sta creando un sistema di parchi nazionali e attuando la strategia della 'linea rossà per la conservazione ecologica, un'importante innovazione istituzionale nella pianificazione dell'uso del territorio e nella riforma eco-ambientale. La strategia della linea rossa permette alla Cina «di creare un ambiente resiliente in grado di adattarsi a futuri impatti e shock», ha affermato Elizabeth Maruma Mrema, segretario esecutivo della Convenzione sulla diversità biologica, in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Xinhua.

Le aree di protezione designate, definite come 'bottom lines and lifelines' (basi e ancore di salvezza) per garantire la sicurezza ecologica della Cina, coprono importanti zone ecologicamente funzionali, regioni sensibili e vulnerabili dal punto di vista ecologico, e aree vitali per la biodiversità. In queste zone, alle autorità locali è stato richiesto di adattare le misure di protezione e ripristino alle condizioni ecologiche locali e di dare priorità agli habitat delle specie importanti durante l'implementazione. Insieme a questi provvedimenti, la Cina ha intensificato gli sforzi per la conservazione, il ripristino eco-ambientale e la lotta contro l'inquinamento.

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 23:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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