Stava facendo jogging lungo la pista ciclopedonale che costeggia il fiume Tronto nell'Ascolano, una mattina del 3 giugno 2020 quando fu freddato con un colpo in faccia e tre alla schiena mentre stava cercando di fuggire. Ora per Antonio Cianfrone originario di Mozzagrogna, ex vice comandante della caserma dei carabinieri di Monsampolo, è arrivata la scure della giustizia. La Corte d'Assise di Macerata, infatti, ha condannato all'ergastolo Giuseppe Spagnulo, e a 16 anni di carcere sua moglie Francesca Angiulli. I coniugi di origini pugliesi erano accusati in concorso di omicidio premeditato e porto abusivo di arma in relazione all'assassinio del 51enne Antonio Cianfrone avvenuto a Spinetoli (Ascoli Piceno). Il procuratore Umberto Monti aveva chiesto l'ergastolo per entrambi ma la Corte ha riconosciuto alla donna l'attenuante della minima partecipazione. Annunciano ricorso in appello i difensori: imputati respingono accuse. Marito e moglie, difesi dagli avvocati difensori Alessandro Angelozzi, Felice Franchi e Gianfranco Di Marcello, attendono ora di conoscere le motivazioni della sentenza di condanna.
Hanno sempre negato di aver ucciso Cianfrone: i killer arrivarono in moto e freddarono a colpi di pistola l'ex carabiniere lungo la pista ciclopedonale di San Pio X a Spinetoli, mentre faceva footing.
I due killer in moto, volto ovviamente coperto dal casco integrale, vennero ripresi da diverse telecamere lungo il percorso, comprese quelle di un bar di Spinetoli dove i coniugi Spagnulo furono chiaramente identificati e, con loro, anche gli abiti che indossavano; si trattò di una vera e propria esecuzione alla quale assistettero anche alcuni testimoni. Non essendo stati rinvenuti bossoli sulla scena del delitto, presumibilmente l'assassino utilizzò una pistola a tamburo. L'arma del delitto non è mai stata ritrovata. Secondo il procutore Umberto Monti il movente è da individuare nel profondo rancore servato da Spagnulo e Angiulli nei confronti di Cianfrone, per motivi però mai esattamente chiariti. Cianfrone, padre di due figli, fu riportato in Abruzzo e il funerale fu celebrato nella chiesa di San Rocco e poi tumulato nel cimitero di Mozzagrogna.
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