Secondo l’accusa avrebbe compiuto atti sessuali sulla figlia della donna della quale era stato il secondo marito, una ragazzina che all’epoca dei fatti aveva 13 anni: ieri a Chieti accogliendo la richiesta del procuratore capo, Lucia Campo, il gup Luca De Ninis ha rinviato giudizio un uomo di 78 anni difeso dall’avvocato Antonio Di Marco.
La vittima, che oggi ha 22 anni, assistita dall’avvocato Arianna Campana, si è costituita parte civile e chiede un risarcimento dei danni di 150.000 euro.
A quel punto la figlia scoppia a piangere e le racconta dell’approccio da parte dell’uomo che era entrato nella sua stanzetta toccandole le parti intime dopo averle fatto i complimenti per la sua bellezza. E che solo una telefonata ricevuta dalla mamma aveva fatto in modo che lui uscisse dalla stanza. Di fronte a tale situazione, mamma e figlia vanno via di casa per qualche giorno ma poi tornano perché hanno saputo che l’uomo, che nel tempo ha sempre più abusato di vino, potrebbe dare fuoco all’abitazione. Le due stanno chiuse a chiave, in camera, una vita d’inferno della quale mamma e figlia pagano ancora le conseguenze a livello psicologico.