«Grazie per aver arrestato mio figlio.
I carabinieri si erano accorti che non si trattava di una persona del posto, per cui lo hanno avvicinato anche per capire se avesse bisogno di aiuto. La sua reazione li ha insospettiti: il giovane era in difficoltà, quasi tremava, così hanno pensato che potesse nascondere qualcosa. E deciso di approfondire con le domande: lui ha raccontato di essere lì per incontrare la fidanzata, ma i carabinieri sapevano che nel palazzo che ha indicato non ci sono persone di quell'età e lo hanno perquisito.
Per scoprire che il ragazzo aveva con sé 40 grammi di hashish e 45 euro in contanti. A quel punto il giovane ha capito che era inutile mentire e ha raccontato di essere andato in paese per cedere la droga ad altri ragazzi, aggiungendo di averne ancora in casa. La perquisizione domiciliare farà venir fuori altri 30 grammi. Il padre del ragazzo è stato presente a tutte le operazioni e, alla fine, dopo aver rimproverato il figlio, ha ringraziato i carabinieri. Il diciassettenne inizialmente è stato posto ai domiciliari, ma è stato rimesso in libertà dopo la convalida in modo da poter frequentare la scuola.