Coronavirus, tutti in fila alle Poste per passare un po' di tempo

Sabato 21 Marzo 2020 di Saverio Occhiuto
Coronavirus, tutti in fila alle Poste per passare un po' di tempo
Vado a comprare le sigarette. La scusa più antica del mondo a Pescara per uscire di casa senza dare troppo nell'occhio conosce al tempo del coronavirus una infinità di varianti. Alcune tra le più fantasiose, al punto da indurre molti sindaci a intervenire con proprie ordinanze per dare un ulteriore giro di vite alle misure restrittive del governo. Una curiosità arriva dalla Cisl Spl, che fa sapere di ricevere continue segnalazioni in questi giorni rispetto a uno “sproporzionato flusso di cittadini che quotidianamente si reca negli uffici postali della regione”. Si tratta in gran parte di anziani, che secondo quanto denunciato dall'organizzazione sindacale affollerebbero le sedi delle Poste per operazioni che riguardano soprattutto il pagamento di bollette e aggiornamenti sulla situazione dei propri conto correnti e libretti di risparmio. Insomma, nulla di particolarmente urgente o non rinviabile.

Il sospetto è che in molti, in barba alle misure di sicurezza disposte dal governo, dai Comuni e dalla Regione, sfruttino l'apertura degli uffici postali come una occasione di “svago” per potersi concedere qualche minuto fuori casa. “Mettendo però a repentaglio – osserva la Cisl Spl – la salute dei lavoratori che rimangono così esposti a un rischio enormemente elevato”. Per interrompere queste “malsane” abitudini, il segretario interregionale dell'organizzazione di categoria, Domenicantonio Giannattasio, ha chiesto l'intervento dei sindaci abruzzesi attraverso l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) affinché vengano adottate “iniziative volte a spiegare alla cittadinanza le giuste modalità di fruizione del servizio. E, se dovesse rendersi necessario, applicando le previste sanzioni”.

In realtà anche gli uffici postali abruzzesi hanno intensificato le misure di sicurezza a salvaguardia della salute dell'utenza e dei propri dipendenti. Gli ingressi vengono contingentati, consentendo l'accesso solo a poche unità per volta, come avviene nei supermercati e nelle farmacie. Dal 19 marzo in alcune sedi postali più periferiche è stato addirittura ridotto il servizio, come si legge negli avvisi affissi all'esterno: Dal giorno 19/3/2020 questo Ufficio osserverà il seguente orario di apertura: Martedì-Giovedì dalle 8,20 alle 13,25. Sabato dalle 8,20 alle 12,35. Altri avvisi alla clientela riguardano la sicurezza: Si prega di rispettare la distanza di 1 metro. Non oltrepassare questo limite. Grazie. E ancora: Entra in ufficio solo quando esce il cliente precedente. Tieni la distanza di 1 metro dalle altre persone, sia in fila che in ufficio. Se hai una mascherina indossala. Insomma, non proprio come recarsi al cinema sotto casa. Eppure, secondo quanto segnalato dalla Cisl, per molti andare alle Poste con la scusa di una sbirciatina al conto corrente è un buon pretesto per accorciare le lunghissime giornate dentro casa. Una insofferenza che non riguarda solo gli anziani. Anche in Abruzzo molti sindaci, soprattutto delle zone costiere, sono stati costretti ad emanare ordinanze severissime che vietano persino lo jogging e l'uso delle bici per fini sportivi. La giornate di sole che stanno illuminando la difficile fase dell'emergenza non aiutano e il primo week end dopo la stretta ai controlli annunciata dai Comuni sarà un buon test per capire se il “tutti a casa” è entrato davvero nella testa dei cittadini.

Poi c'è lui, Fido, mai come oggi l'amico dell'uomo. Nelle grandi città una persona su due (tra le poche che si vedono ancora in giro), porta un cane al guinzaglio. Anche questa una buona scusa per uscire a prendere una boccata d'aria, magari più volte nella stessa giornata. Così in alcune ordinanze dei sindaci è stato stabilito che i possessori di animali non possono comunque allontanarsi oltre i 400 metri dalla propria abitazione. Ma non basta. Il presidente dell'Anci regionale, Gianguido D'Alberto, ha scritto una lunga lettera al presidente dell'Anci nazionale, Antonio De Caro, chiedendo l'adozione di misure ancora più restrittive per fronteggiare l'emergenza. In particolare viene segnalata la difficile situazione del Teramano, dove insistono 5 Comuni diventati zona rossa regionale: “I comportamenti dei cittadini - scrive D'Alberto – rispetto ad attività motorie e sportive, nonché alle cosiddette “passeggiate”, comportano una problematicità nella gestione del controllo del territorio”. Poi ci sono quelli che da casa, come i dipendenti degli uffici postali e delle attività produttive rimaste aperte: dalle fabbriche ai supermercati, dalle edicole alle farmacie, dai tabaccai alle banche, dai panettieri ai tutori dell'ordine, devono allontanarsi non per svago ma per lavoro. Il sottosegretario della Giunta Marsilio, Umberto D'Annuntiis, informa che le aziende di trasporto sono state autorizzate a varare corse bis, qualora si verificassero problemi di affollamento, allo scopo di favorire chi deve recarsi nei luoghi di lavoro per assicurare servizi essenziali. Tra questi c'è anche un'altra categoria che può essere annoverata fra gli “invisibili”, quella degli addetti alle pulizie, costretti oggi a un lavoro immane soprattutto nei presidi ospedalieri per garantire la pulizia e la sanificazione dei reparti, ma anche negli edifici pubblici, nei supermercati e persino nei condomini privati, dove la pulizia di scale, passamani e ascensori non rientra più nell'ordinaria amministrazione ma tra le misure necessarie per difendere la salute dei cittadini. Anche per loro viene segnalata la necessità di poter operare con i necessari dispositivi di sicurezza, come guanti e mascherine, che non tutti sono però in grado di procurarsi facilmente.
 
Ultimo aggiornamento: 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA