Sono una cinquantina le persone al centro del processo di tracciabilità da parte dell’autorità sanitaria per aver avuto contatti col primo lancianese, di 32 anni, risultato positivo al coronavirus e ricoverato al reparto malattie infettive di Chieti. I suoi sintomi sono remissione e le condizioni di salute in netto miglioramento; non ha febbre e la prossima settimana sarà sottoposto a test di controllo. La settimana scorsa, di ritorno da un corso di formazione, il giovane era rientrato da Reggio Emilia e una volta a Lanciano aveva partecipato alla messa di anniversario di morte di un famigliare. «Non aveva ancora i sintomi del malessere - conferma il sindaco Mario Pupillo, medico ospedaliero in pensione - poi accortosi dello stato influenzale si era messo in auto quarantena prima di farsi visitare in ospedale». Sta di fatto che alla funzione religiosa la chiesa lancianese di S. Egidio era colma di gente. L’edificio di culto è stato ora chiuso con decreto dall’arcivescovo di Lanciano- Ortona Emidio Cipollone fino al 22 marzo, con possibilità di proroga.
Ultimo aggiornamento: 09:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".