Bimbo di 3 anni dimenticato sullo scuolabus 8 ore a Teramo: ora non vuole più andare all'asilo

Aperto un fascicolo presso la Procura di Teramo e il Tribunale per i Minorenni dell'Aquila

Domenica 18 Giugno 2023 di Tito Di Persio
Errore umano mette a rischio la vita di un bambino: rafforzare le misure di sicurezza. Il racconto della mamma

L'episodio drammatico che si è verificato giovedì scorso a Campi mette in evidenza un grave errore umano, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Un bambino di soli tre anni è stato accidentalmente lasciato su uno scuolabus, vivendo così un'esperienza spaventosa. Questo incidente ha evidenziato la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e ha scosso sia la famiglia coinvolta che l'intera comunità locale. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo sia presso la Procura di Teramo che presso il Tribunale per i Minorenni dell'Aquila.

I carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e della locale stazione hanno ascoltato autista, assistente, maestre e i parenti del bambino per l'intera giornata di venerdì e hanno inviato l'informativa presso entrambi i tribunali ieri mattina.

«Questo non è il primo caso, poiché due anni fa un altro bambino è stato dimenticato per ore su un autobus scolastico e il sindaco ha taciuto», ha dichiarato Maurizio di Stefano del partito di minoranza "Ricostruiamo Campli". Inoltre, ha aggiunto: «Questa volta la notizia è venuta fuori grazie allo sfogo su Facebook di un familiare, altrimenti sarebbe stata insabbiata». Il gruppo di opposizione ha sollecitato l'implementazione di un doppio controllo da parte dell'autista e dell'assistente sui pullman scolastici per prevenire episodi simili in futuro.

Bimbo dimenticato sullo scuolabus a Teramo: rimasto da solo per 8 ore: disidratato ma sta bene

I genitori avevano affidato il loro bambino al pulmino gestito dalla cooperativa Fratarcangeli di Frosinone, come facevano ogni mattina alle 8:00, convinti che sarebbe stato accompagnato alla scuola materna dall'assistente presente a bordo. Tuttavia, si è verificato un tragico errore: il bambino si è addormentato durante il tragitto e l'assistente ha dimenticato di verificare se mancasse qualcuno quando gli altri compagni sono scesi. Invece di parcheggiare il veicolo in prossimità della scuola, l'autista lo ha lasciato vicino alla sua abitazione, e il bambino è rimasto a bordo per diverse ore.

Fortunatamente, non era una giornata particolarmente calda, ma il bambino è comunque stato sottoposto a disidratazione e ha vissuto un grande spavento. L'assistente coinvolta, dipendente della cooperativa, è stata sospesa e affronterà un procedimento legale nei prossimi giorni. Per quanto riguarda l'autista, la cooperativa ha inviato una lettera di spiegazioni e l'uomo avrà cinque giorni per rispondere. Nel frattempo, la famiglia ha presentato una querela presso la Procura della Repubblica di Teramo tramite il loro avvocato, Michele di Giuseppe.

E infine c'è il drammatico racconto della madre, che ha condiviso la sua storia davanti al suo avvocato rappresentante: «Verso le 16 di giovedì ho ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto. All'inizio non ho risposto, pensando fosse una chiamata pubblicitaria, ma a causa della persistenza ho deciso di rispondere ed era l'accompagnatrice del pulmino che mi ha detto: “A suo figlio è successa una cosa grave”. Ho avuto un colpo, stavo per svenire. Poi la donna mi ha detto di non preoccuparmi e che voleva parlarmi di persona.» Pochi minuti dopo, stando al racconto della madre, esattamente alle 16:18, l'assistente e il conducente si presentano davanti a lei con lo scuolabus vuoto, tranne che per suo figlio. «Mio figlio aveva le labbra tutte bianche, occhiaie e non parlava», aggiunge la donna. «Appena mi ha vista, mi ha detto: Mamma, acqua. L'ho dissetato e lui è rimasto in silenzio tutto il tempo. Volevo portarlo subito in ospedale, ma ogni volta che accendevo la macchina iniziava a piangere e si dibatteva per non salire. L'ho fatto addormentare e verso le 20 sono andata io e sua zia al pronto soccorso. Dalle analisi, mio figlio è risultato disidratato e aveva tutti i valori sballati. Il personale medico gli ha fatto tre flebo e ci ha consigliato di farlo vedere da un neuro-psichiatra per valutare se l'episodio gli ha causato traumi. Ora non vuole più andare all'asilo».

L'avvocato Di Giuseppe ha aggiunto: «Al momento, il bambino non riesce ancora a mangiare cibi solidi e ha difficoltà a ingerire solo liquidi. I genitori hanno riferito che da un bambino allegro e chiacchierone, ora ha un comportamento completamente diverso. Non è più il bambino spensierato di prima» Il legale conclude affermando che la querela presentata dai genitori spera che serva come monito per gli altri, affinché episodi simili, che in questo caso avrebbero potuto avere conseguenze molto più gravi, non accadano mai più.

Ultimo aggiornamento: 14:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA