Pugni e calci al soldato Usa per rubargli l'iphone: 3 arresti, 2 sono nomadi

Il materiale sequestrato dai carabinieri nell'operazione
VICENZA - L'hanno aggredito brutalmente, colpendolo con pugni e calci, fratturandogli uno zigomo e una costola, con l'obiettivo, poi riuscito, di rubargli l'Iphone che...

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VICENZA - L'hanno aggredito brutalmente, colpendolo con pugni e calci, fratturandogli uno zigomo e una costola, con l'obiettivo, poi riuscito, di rubargli l'Iphone che aveva con sè. Vittima dell'episodio, accaduto in un week-end delle settimane scorse all'uscita di un locale di via Zamenhof a Vicenza, nella zona est della città, un soldato americano di 33 anni in servizio alla caserma militare Del Din, poi trasportato in ospedale e dichiarato guaribile in un mese. Il fatto è avvenuto attorno alle 6 del mattino.


Come spiegato oggi in una conferenza stampa tenutasi oggi nella caserma di via Muggia, attraverso la visione delle immagini della videosorveglianza, interne ed esterne della discoteca, e un'attività di indagine, i carabinieri della Setaf con i colleghi del comando provinciale e della compagnia di Vicenza sono riusciti a risalire ai tre rapinatori, tutti residenti a Vicenza, che sono stati arrestati: si tratta di Carlos Turra, 30enne, Scyon Cavazza, 29 anni, e René Gabrieli 19 anni, gli ultimi due dimoranti nel campo nomadi di viale Cricoli. Il terzetto è ora rinchiuso nella casa circondariale del capoluogo berico.

Nella mattinata di ieri, gli uomini dell'Arma, con l'ausilio dell'unità cinofila di Torreglia, hanno dato esecuzione ai provvedimenti rintracciando Turra nella propria abitazione, in città, e Cavazza in quella della fidanzata in centro storico. In quest'ultima abitazione sono anche stati trovati una pistola Browning calibro 9 con matricola abrasa (che ora sarà inviata ai Ris di Parma per accertamenti e per l'esame balistico), una pistola giocattolo priva di tappo rosso, un machete con lama di 40 centimetri e circa 30 mila euro in banconote false, del valore ciascuno di 100 euro. In questa operazione fondamentale è stato l'apporto del fiuto del cane Gomo, un pastore tedesco specializzato nella ricerca di esplosivi ed armi da fuoco, che ha condotto i carabinieri al nascondiglio dell'arma illecitamente tenuta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino