VICENZA - Storia a lieto fine per la vicenda dei tre fratellini di Vicenza che da circa un anno e mezzo erano stati allontanati dalla loro famiglia. Il tribunale per i minori...
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"In questo modo è stato fine al calvario di tre bambini e di una famiglia iniziato nel giugno dell’anno scorso", afferma Paolo Roat, responsabile nazionale Tutela minori del Comitato dei cittadini per i diritti umani Onlus, che esprime grande soddisfazione per il buon esito della vicenda. "Questo decreto è positivo e ripristina il diritto dei bambini a vivere in famiglia - le sue parole - da anni denunciamo l’eccessivo uso dell’allontanamento, uno strumento pensato come extrema ratio, da adoperate nei casi più gravi, come violenza accertata o abusi, ma troppo spesso impiegato con eccessiva faciloneria sulla base di valutazioni psichiatriche di inadeguatezze genitoriale».
«Nel caso dei tre fratellini di Vicenza - aggiunge Roat - la sottrazione di questi bambini aveva sollevato molte polemiche sulla stampa locale sia per i metodi di allontanamento sia per le motivazioni che fin dall’inizio erano parse esagerate. Ora questa sentenza ripristina il primato del buon senso e di un approccio umanitario, approccio che potrebbe essere ulteriormente rafforzato introducendo una figura professionale, un pedagogista o pedagogista familiare, che faccia da mediatore tra servizi sociali e famiglia, quest'ultima spesso povera, disagiata, e culturalmente impreparata a un confronto con le istituzioni».
Parole di soddisfazione per il buon esisto della vicenda sono arrivate in serata anche da Isabella Sala, assessore alla comunità, alle famiglie e alla pace del comune di Vicenza. «Non ho seguito personalmente la vicenda, che quindi non conosco nei particolare - spiega l'assessore Sala - ma posso immaginare in queste ore la gioia dei genitori e dei bambini stessi dopo la decisione del tribunale. In casi come questi è competente il Servizio tutela minori gestito dal Comune di Vicenza, rappresentato dagli assistenti sociali, e dall'Ulss, responsabile del servizio, che mette a disposizione gli psicologici. In casi come questi è nostro dovere come amministratrori sostenere il lavoro del Comitato senza entrare nello specifico nelle vicende famigliari. Va comunque piacere sapere che a Vicenza il caso di allontanamenti di minori dalle loro famiglie è più basso rispetto ad molte altre città italiane».
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Il Gazzettino