Sito Unesco, grandi opere sorvegliate speciali: «Parco della pace irregolare»

Il parco della pace e, sullo sfondo, la caserma Del Din
VICENZA - Dentro o fuori. Vicenza alla resa dei conti. Altro capitolo del marchio Unesco a rischio. Stavolta per scongiurare una clamorosa uscita dalla prestigiosa lista...

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VICENZA - Dentro o fuori. Vicenza alla resa dei conti. Altro capitolo del marchio Unesco a rischio. Stavolta per scongiurare una clamorosa uscita dalla prestigiosa lista serve la valutazione di impatto sul patrimonio (Hia) sia per il sito berico che per le ville palladiane. A chiederla sono i responsabili di Icomos, organizzazione internazionale impegnata nella protezione del patrimonio culturale mondiale, che il 21 novembre a palazzo Trissino hanno incontrato gli amministratori locali, tra cui il sindaco Achille Variati e il vice Jacopo Bulgarini d'Elci. Si è trattato del primo di una serie di incontri destinati a tracciare le linee guida del documento alla luce dei potenziali impatti dell'Alta velocità - in fase di elaborazione e osteggiata dai comitati No Tav - dell'insediamento di Borgo Berga e della caserma Del Din.

 
Ma per i Cristiani per la pace a queste opere ne va aggiunta una quarta: il parco della pace, ovvero il polmone verde che sorgerà al posto dell'ex aeroporto. «Ci sono rischi di irregolarità nella progettazione - incalzano - L'amministrazione comunale convochi subito il tavolo di partecipazione per esprimere un parere sul futuro dell'area», chiedono i responsabili dell'associazione. Sul caso intervengono la consigliera di Sel Valentina Dovigo e quelli dei 5 Stelle Daniele Ferrarin e Liliana Zaltron: «Icomos ha espresso perplessità sulle infrastrutture, per le quali servono ulteriori analisi sugli effetti che avranno sul territorio - denunciano - I lavori a Borgo Borga vanno sospesi in attesa del procedimento giudiziario».


Il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci getta acqua sul fuoco: «Rispetto al passato, serve maggiore consapevolezza. Penso che ci sia un lavoro di maturazione nel capire qual è l'unicità del patrimonio che siamo chiamati a custodire». E aggiunge: «E' un dovere segnalare le eventuali criticità. Per quelle di Vicenza, sono convinto che ci siano ampi margini per evidenziare gli interventi fatti e in corso per migliorare l'impatto sul sito». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino