Volatili di specie protette chiusi in piccole gabbie in un armadio: scatta il sequestro

Volatili di specie protette chiusi in piccole gabbie in un armadio: scatta il sequestro
LONGARE - Nel corso di un’indagine sulla scomparsa di quattro gatti di proprietà tre guardie zoofile dell’Enpa Vicenza hanno scovato a Lumignano un bracconiere...

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LONGARE - Nel corso di un’indagine sulla scomparsa di quattro gatti di proprietà tre guardie zoofile dell’Enpa Vicenza hanno scovato a Lumignano un bracconiere di 60 anni in possesso nel garage della propria abitazione di 14 quattordici uccelli vivi di provenienza illecita, in buona parte di specie protette, privi di documenti e dell’anello che certifica la provenienza. Animali che nel mercato nero valgono una piccola fortuna. Sono stati catalogati quattro lucherini, un pettirosso, una cincia mora, due passere scopaiole, quattro fringuelli, un merlo e un tordo bottaccio: runchiusii nelle gabbiette che servono ai cacciatori per portare gli uccelli da richiamo nei luoghi di caccia. Gli animali che non potevano aprire le ali sono stati trovati "tumulati" in un armadio a parete in doppia fila, con scarso passaggio di aria.

 


Nella fila interna, praticamente al buio, è stata rinvenuta una passera scopaiola, in estrema difficoltà: mutilata a entrambe le zampe, incapace di alzarsi in piedi, costretta a strisciare per muoversi e con il becco cresciuto a dismisura con la parte superiore doppia del normale. Segnalato alla procura della Repubblica, il bracconiere oltre a rispondere per i reati previsti dalla legge sulla caccia 157/92 dovrà difendersi dai reati previsti dal codice penale: 727cpp “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura" e 544 ter “maltrattamento di animali”. Questo il giudizio espresso lunedì in un comunicato e sui social da Renzo Rizzi, capo nucleo delle guardie Enpa. «Questi animali vengono catturati, ceduti ai soliti grossisti senza scrupoli che tramite l'inserimento del solito anello taroccato e di documenti fasulli costruiscono una nuova identità a questi poveri animali, che abituati alle grandi migrazioni di migliaia di chilometri dovranno vivere il resto della loro vita all'interno di una prigione più piccola di un foglio di carta. Questi animali a seconda delle specie possono finire nelle mani dei cacciatori per essere usati come richiami, ma anche nel mercato parallelo dei collezionisti ornamentali».
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Il Gazzettino