VICENZA - Fossi, scoli, planimetria. L'ex Dal Molin ai raggi X. Sarà un drone a scattare la fotografia di quello che diventerà uno dei parchi più grandi...
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Ma prima bisogna effettuare i rilievi idraulici. Parola d'ordine è evitare gli allagamenti. Di qui la necessità di verificare la morfologia delle terreno alla luce delle canalizzazioni e degli scavi effettuati. Le piogge della primavera scorsa hanno messo a dura prova la tenuta del parco, più volte ridotto a un acquitrino. Verrà quindi utilizzato un drone in grado di sorvolare la zona e dare le informazioni necessarie in vista della valorizzazione. L'operazione costerà poco meno di 10 mila euro.
Nel frattempo prosegue - tra le polemiche - l'iter per la progettazione, affidato alla Pan associazioni per 240 mila euro. Undici tra associazioni e comitati del tavolo di partecipazione sul parco si sono autosospesi in segno di protesta in quanto mancherebbero «i riferimenti ai temi della pace e della memoria» e perché è prevista un'entrata alla base battezzata check point Charlie. Ipotesi, fa sapere il sindaco Achille Variati, «non concordata con il comune». «Dispiace che qualcuno voglia allontanarsi dal percorso partecipativo, che continuerà con cittadini, gruppi e associazioni che si confronteranno con i progettisti. La porta rimane aperta - aggiunge il primo cittadino - L'idea del cosiddetto checkpoint Charlie non è stata tradotta in alcun progetto, né valutata dall'amministrazione».
Il recupero del polmone verde - 45 ettari da reinventare - sarà finanziato con quasi 7 milioni di euro, stanziati dallo Stato nell'ambito della partita per le compensazioni legate alla caserma. in arrivo spazi per concerti, punti di ristoro, strutture sportive e un museo dell'aria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino