Nascono prematuri 250 bimbi l'anno Latte materno, boom della "banca"

La locandina che promuove la donazione di latte materno
VICENZA - Ogni anno ne nascono 250. Cioè quasi uno ogni 2 giorni. Sono i bambini prematuri ricoverati al San Bortolo di Vicenza, dove è attivo il reparto di...

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VICENZA - Ogni anno ne nascono 250. Cioè quasi uno ogni 2 giorni. Sono i bambini prematuri ricoverati al San Bortolo di Vicenza, dove è attivo il reparto di patologia neonatale nella unità operativa complessa di Pediatria diretta da Massimo Bellettato. Una sessantina di loro pesa meno di 1 chilo e mezzo e necessita di speciali terapie.

 
Il tema è stato al centro di un incontro tenutosi nell'ex aula sindacale dell'ospedale in occasione della giornata mondiale della prematurità. In quest'ambito, il reparto berico è tra i punti di riferimento del territorio. Lo dimostra la partecipazione al network mondiale “Von”, che riunisce alcune delle più importanti patologie neonatali nel mondo, con l'obiettivo di scambiare esperienze e conoscenze. Non solo. Il San Bortolo è anche l'unica struttura in Italia che ha aderito a un programma di utilizzo razionale della terapia antibiotica nel trattamento dei bambini prematuri. I primi risultati dell'esperienza vicentina sono stati presentati a settembre a Chicago, in occasione di un convegno internazionale.

Giusto un anno fa, sempre in ospedale, sorgeva la banca del latte materno, con la collaborazione di Centrale del latte, l'Ulss 6 e unità di terapia intensiva neonatale. Grazie alla generosità delle mamme vicentine, nel giro di 6 mesi la banca ha raggiunto l'autonomia rispetto al fabbisogno necessario per alimentare esclusivamente con latte materno i bimbi prematuri della neonatologia. Il progetto mira a raccogliere il latte delle mamme donatrici. Dopo indagini sierologiche e controlli microbiologici, il latte viene ritirato a domicilio dal personale della Croce rossa. Questa lo consegna alla Centrale, dove viene pastorizzato, congelato e restituito al San Bortolo, pronto per essere distribuito ai piccoli pazienti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino