ROMANO D’EZZELINO - Monta la protesta dei genitori dei bimbi dell’asilo nido comunale «Girotondo». Le promesse disattese - secondo i genitori, - da parte...
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Dopo gli incontri con gli assessori e il sindaco Bontorin, era stata prospettata la variazione del calcolo delle rette e la nuova gara per la gestione del servizio in scadenza, con l’assicurazione però che «in ogni caso non vi sarebbero state ripercussioni sul servizio stesso» e anche sulla continuità ad «usufruire dell’apertura estiva dell’asilo», seppure con lo «spostamento in altra sede da definirsi, in quanto sarebbero stati eseguiti dei lavori per l’adeguamento della struttura del nido».
Invece, precisa Pellegrini, «ad agosto il servizio di nido estivo non sarà garantito, senza che ci sia stato dato alcun preavviso, creando grandi disagi a quelle famiglie che non possono permettersi un mese di ferie; nessun lavoro di adeguamento della struttura sarà eseguito; il nido sta per essere affidato ad un’altra cooperativa; al personale attualmente in servizio, educativo e non, non viene garantita la continuità lavorativa; a fronte di una gestione così approssimativa, è stata comunque deliberata da parte della giunta comunale una revisione ed un aumento delle rette già a partire dal prossimo anno, 2018/2019, ed un ulteriore aumento per l’anno successivo; la gestione della riscossione delle rette e la proposta delle graduatorie saranno affidate alla cooperativa vincente e non saranno più prerogativa dell’amministrazione comunale e del consiglio di gestione».
Una situazione che preoccupa i genitori. «Che senso ha emettere un bonus di 400 euro per la nascita del primo figlio - chiede il presidente del comitato di gestione, - se poi questi soldi vengono ripresi con gli interessi durante i 3 anni di nido attraverso l’aumento delle rette?”
I genitori, tramite il presidente Pellegrini, chiedono quindi alla giunta di «garantire la presenza del personale attualmente in forza, alle attuali condizioni economiche; standard di qualità secondo i correnti criteri; riconoscere il lavoro, quale valore fondante della Repubblica Italiana e dunque bene della collettività; bloccare la revisione delle rette attualmente proposte dal momento che appare del tutto ingiustificata». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino