BASSANO - Oggi sono 57. Mancano tre giorni di corsa e l’atleta 50enne di Mussolente (il suo team Emme Running è a Cassola) Mirko Chemello raggiungerà il suo...
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«C’è sempre un motivo» è lo slogan che spinge avanti le gambe di Mirko per arrivare alle sue mete, in questo caso alla costruzione di una scuola in Uganda. Il progetto benefico è nato nel 2013 quando, dopo aver sentito le testimonianze di Marilisa e Andrea Zonta, volontari che hanno vissuto lo stato di povertà in alcune zone dell’Africa in prima persona, il maratoneta, già conosciuto per le sue imprese - partecipando a gare nel deserto e in montagna, e a competizioni di altissimo livello - ha deciso di correre 48 ore su un tapis roulant per raccogliere fondi per i letti di un orfanotrofio. Domenica 26 febbraio tutti potranno partecipare, sostenere il "Progetto per l'Uganda" e festeggiare il record di Mirko, correndo anche “solo” (specifica Chemello) 10 chilometri, invece di tutta la maratona. Il ritrovo è a Mussolente, in via Leonardo da Vinci alle 7.30, con partenza prevista alle 8. Il contributo è di 10 euro: i primi 120 iscritti riceveranno la maglietta dell’evento. Pastasciutta per tutti, poi, dopo l’arrivo, intorno alle 12.15.
La mangerà anche Mirko che, a detta sua, in questo periodo si sta alimentando a dovere, seguendo un’abbondante dieta vegetariana e bevendo molto. Da quando è partito ha perso circa 6,7 chili. È pienamente cosciente dei rischi che corre: «Sono seguito da un fisioterapista due volte la settimana. So che non è un modo sano di allenarsi, è distruttivo, non lo consiglio a nessuno, ma il mio fisico si è temprato, lo faccio da anni. In genere dopo ogni maratona occorrerebbero 2-3 mesi di recupero. Lo so, ma non mi fa paura. Quello che mi fa paura è il restare fermo per troppo tempo senza correre». E infatti mica si riposerà dopo domenica: in calendario ha già i campionati italiani a Milano di 24 ore su strada tra 15 giorni, la Maratona di Vienna in aprile e i “100 Chilometri del Passatore” a maggio a Firenze. Nel video che pubblichiamo ecco Mirko che, mentre corre una delle maratone iniziali, elenca gli amici che lo hanno accompagnato (di giorno in giorno sono poi stati sempre di più) e manda un bacio alla mamma scomparsa di recente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino