VALSTAGNA - La comunità della valle del Brenta ha vissuto giorni difficili nelle ultime settimane per una ferita morale inferta alla famiglia di Leonide Stefani, per la...
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In suo ricordo il 3 giugno 2016 quattro amici di Oliero posero un cippo in legno di castagno con foto, date di nascita e morte, frase ricordo, fiori e lumino sempre acceso. Cippo posto con l’autorizzazione del proprietario del terreno non a bordo strada, ma a un metro e mezzo all’interno, all’altezza di un paracarro. Valerio Costa, amico dai tempi dell’infanzia del maresciallo e tra i promotori del cippo assieme ad Alberto Stefani, Fabio Lazzarotto e Franco Puppi, oltre a scultore dello stesso, spiega l’accaduto. «Verso la fine di gennaio i familiari di Mariano hanno ricevuto l’invito di rimuovere il cippo sulla scorta di una segnalazione alla Provincia di Treviso. Alberto Stefani, cugino del maresciallo chiese spiegazioni al sindaco e al comandante dei carabinieri sulla motivazione della richiesta di rimozione a quasi 2 anni dalla posa».
Il cippo era da rimuovere perché poteva distrarre gli automobilisti in transito. «Al disagio provato dal cugino Alberto ci è stato detto che potevamo spostarlo di un paio di metri indietro. A tale offerta, senza fare polemiche, sabato 24 febbraio abbiamo rimosso il cippo dalla Provinciale 26 per installarlo il 3 marzo o Oliero, su un terreno di proprietà dalla famiglia Stefani, nella collina che sovrasta la "tomba dei Bora". Il cippo ora è sotto un grande pino, dove da bambino Mariano giocava con noi suoi amici. Come la mamma Leonina non vogliamo fare polemiche, ci è stato detto di rimuovere il cippo in ricordo di una persona apprezzata che ha lavorato per la comunità di Pederobba: ci siamo adeguati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino