Prove di dialogo cristiani-musulmani mentre si avvia il consiglio stranieri

Una delle ultime feste al centro islamico Ettawba
VICENZA - Dalla festa dei popoli in cattedrale alla giornata ecumenica al centro islamico passando per l'incontro sulla misericordia, sempre all'Ettawba di Ponte...

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VICENZA - Dalla festa dei popoli in cattedrale alla giornata ecumenica al centro islamico passando per l'incontro sulla misericordia, sempre all'Ettawba di Ponte Alto. Prove di dialogo tra vicentini e musulmani. In attesa dell'apertura di un cimitero islamico - vescovo e comune hanno detto “sì” al progetto di uno spazio da ricavare in periferia - i rapporti tra le due comunità si sono infittiti. Pochi giorni fa in cattedrale il vescovo Beniamino Pizziol ha presieduto la messa per la tradizionale festa dei popoli, mentre di recente il centro culturale dei musulmani di via Vecchia Ferriera, il più grande della provincia, ha ospitato la giornata ecumenica del dialogo interreligioso. La stessa struttura che in queste ore ha espresso dolore per le vittime del terremoto che ha colpito l'Italia centrale. «Preghiamo il Misericordioso affinché ci aiuti a superare le difficoltà», hanno detto i responsabili.

 
Nel frattempo nella sede di via Turra ad Anconetta si è riunito il primo consiglio degli stranieri del 2017. Un organismo nato giusto un anno fa e in carica fino al prossimo, cioè fino alla scadenza del mandato del sindaco Achille Variati. A presiederlo la croata Marina Grulovic, affiancata dal vice Miah Muhammed Harun, del Bangladesh. Nato non senza polemiche per la presunta scarsità di poteri - ha funzioni consultive e propositive e i suoi 2 maggiori rappresentanti siedono sui banchi di sala Bernarda, con diritto di parola ma non di voto - il consiglio è solo l'ultima, in ordine di tempo, delle iniziative sorte in nome dell'accoglienza e dell'integrazione tra italiani e stranieri.

Ma c'è chi, come Mustapha Ouanit, consigliere nell'unione degli immigrati di Vicenza nonché ex tesoriere dell'Ettawba, chiede alla sua religione un cambio di passo: «In Italia dovremmo seguire l'esempio della Francia, favorendo il pluralismo del pensiero e confrontandoci con l'identità culturale delle seconde e terze generazioni». E aggiunge: «Bisognerebbe inoltre accettare la parità fra uomo e donna, la libertà di espressione e critica senza scadere in una dialettica superficiale e violenta, in modo da dare spazio all'interculturalizzazione dell'Islam al di fuori dei confini arabi».


Gli immigrati tuttavia sono in calo. A Vicenza i regolari sono quasi 18mila - per la precisione 17700 - la maggior parte dei quali serbi, romeni, moldavi e albanesi. Un dato in flessione - 3% in meno - rispetto al passato, segno che il capoluogo, a causa della crisi, non è più un'isola felice. A livello provinciale si contano 92mila stranieri su un totale regionale di 511mila. I musulmani sono almeno 15mila. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino