Bufera sui nomadi per le piazzole di sosta: «Pagatele entro il 30 giugno»

Dodici famiglie nomadi non hanno pagato la concessione delle piazzole di sosta
VICENZA - Ancora pochi giorni e poi stop alle concessioni. Conto alla rovescia per i nomadi dei campi di viale Cricoli e viale Diaz. Dodici famiglie su 36 titolari delle piazzole...

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VICENZA - Ancora pochi giorni e poi stop alle concessioni. Conto alla rovescia per i nomadi dei campi di viale Cricoli e viale Diaz. Dodici famiglie su 36 titolari delle piazzole non hanno pagato il canone, che è di 50 euro al semestre. Se non salderanno il conto entro il 30 giugno, il comune farà scattare le sanzioni.


E sul caso scoppia la polemica. «Adesso basta» tuona Francesco Rucco di “Idea Vicenza”. «Sui campi nomadi e sui canoni per le piazzole bisogna vigilare, altrimenti la città verrà ancora una volta presa in giro dalla demagogia», rincara Claudio Cicero, consigliere della lista "Impegno a 360 gradi". Palazzo Trissino è chiaro: chi non verserà gli arretrati - gli inadempienti hanno 2 rate da versare più le sanzioni - si vedrà revocare la concessione. Fiduciosa Isabella Sala, assessore alla comunità e alle famiglie: «Stiamo attuando il regolamento per la gestione delle aree di sosta  - spiega - Contiamo che, nei tempi indicati, anche chi non ha provveduto regolarizzi la posizione».

Ma le polemiche non sono finite. Nel mirino pure gli arretrati delle bollette dell'acqua del campo di viale Cricoli. «Dal primo luglio entreranno in funzione i contatori intestati alle singole utenze, per chi ne avrà fatto domanda. A chi non avrà chiesto l'allacciamento, non verrà più fornito il servizio idrico», avverte il sindaco Achille Variati. «Togliere l'acqua ai cittadini perché non in grado di pagarla ci ha visto sempre contrari - replica Irene Rui di Rifondazione comunista - L'acqua è un bene comune che ogni cittadino dovrebbe ricevere gratuitamente». Getta acqua sul fuoco la Caritas: «Abbiamo presente il positivo percorso vissuto nel 2015 dai nuclei del campo Cricoli in merito all'emergenza utenze elettriche. I sinti parteciparono a diverse azioni, fra cui gli interventi di educazione al risparmio energetico, e saldarono il debito tramite un piano di rientro - ricorda il direttore don Enrico Pajarin - Ci auguriamo che i soggetti in campo agiscano con senso civico». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino