È l’ora di Immuni. Da questo pomeriggio l’app anti-Coronavirus per il tracciamento dei contatti sarà disponibile da scaricare per i cittadini italiani....
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Ancora qualche incertezza anche sulle Regioni reclutate: Puglia, Liguria, Abruzzo e Marche sono ormai certe della partecipazione nonostante alcune polemiche politiche sorte nei giorni scorsi. Della piccola squadra invece non dovrebbero far parte Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, dato che i rispettivi governatori hanno più volte espresso perplessità sul progetto. In ogni caso si tratterà di test rapidi e paralleli che stresseranno il software scritto dall’azienda milanese Bending Spoons. L’obiettivo è comprendere se l’app interagisce in maniera adeguata con i diversi sistemi sanitari regionali.
Vale a dire con le strutture reali su cui poggia il sistema di monitoraggio. Il compito di Immuni infatti, consiste solo nel tenere traccia dei contatti avvenuti tra due smartphone con l’app installata e, nel caso, notificare l’esposizione al contagio. Funzioni che, come verificato all’interno del codice sorgente reso pubblico in rete pochi giorni fa, vengono assolte utilizzando solo il sensore Bluetooth dello smartphone. Niente gps né geolocalizzazione quindi. Inoltre, seguendo il cosiddetto modello Apple-Google, le informazioni saranno anonimizzate e quindi non riconducibili ai cittadini. Solo nel caso in cui l’utente risulti positivo alla Covid19 e ci sia necessità di ricostruire la catena dei contatti intercorsi nei 14 giorni precedenti, le informazioni saranno trasferite su un server pubblico (gestito da Sogei) e quindi acquisite dai sistemi sanitari che si occuperanno di gestire le fasi successive. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino