PERUGIA «Sarà che è un Pistolero, ma certo che quest’esame è stato una schioppettata». La saggezza popolare in corso Vannucci fotografa...
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Ed ecco spuntare un video che racconterebbe questo esame durato pochi minuti. Immagini attraverso le quali gli investigatori potrebbero aver trovato conferma a quanto captato nel corso di un paio di settimane di indagini, da quando cioè i telefoni dei cinque indagati alla Stranieri hanno iniziato a raccontare non solo della possibilità che il fuoriclasse neo Atletico Madrid potesse venire a Perugia a fare l’esame ma anche che andasse aiutato.
PROVA IMPEGNATIVA
«Gli va passato il compito, tutto e senza deviare dal modulo scelto», secondo quanto si apprende, è il senso delle ulteriori intercettazioni (rispetto a quanto già reso noto nel decreto di perquisizione) che vedono coinvolti i cinque indagati della Stranieri per rivelazione dei segreti d’ufficio e falso ideologico. Un esame, quello per l’ottenimento del diploma di livello B1, sicuramente impegnativo.
Anzitutto perché richiede parecchio studio e lezioni per essere preparato e poi perché, stando a quanto è rintracciabile anche sul sito della Stranieri, la durata totale delle quattro prove in cui si suddivide è di almeno due ore e mezza. Nel dettaglio: due ore per comprensione della lettura e produzione ed interazione scritta, venti minuti per comprensione dell’ascolto e discriminazione fonetica e infine altri dieci-quindici minuti per presentarsi, descrivere immagini in maniera analitica, rispondere a domande aperte di carattere interculturale e domande aperte relative a temi di civica. Insomma, nulla di impossibile ma difficilmente coniugabile con la mezz’oretta scarsa in cui Suarez è arrivato alla Stranieri, ha fatto l’esame ed è uscito con tanto di diploma e selfie con rettrice e commissione.
IL PDF E LA PROVA
Inviare il Pdf dell’esame a Suarez, per poterlo poi aiutare a impararlo a memoria nel corso di appena quattro lezioni svolte da remoto: questo lo schema che secondo gli investigatori e gli inquirenti sarebbe stato usato dagli indagati. Un modulo ben preciso, tra migliaia a disposizione, inviato in via telematica al fuoriclasse. Che poi all’esame avrebbe ripetuto quanto ricevuto e studiato nel corso delle lezioni. «Come ti chiami?». «Mi chiamo Luis Alberto Suarez Diaz e sono uruguaiano». Inizia così l’esame dell’uruguaiano. Una prova proseguita con l’immagine di un cocomero, un riferimento, forse poco casuale, a Torino, e un breve racconto della sua carriera. Il file Pdf che gli investigatori hanno recuperato sarebbe del tutto identico nei contenuti a quanto poi chiesto durante l’esame.
Quel file è stato inviato - secondo le indagini - dalla professoressa Spina a Suarez tramite la piattaforma Teams e studiato nel corso delle quattro lezioni. Un cocomero e un supermercato, dunque. Con l’attaccante che non ha fatto fatica a indicare l’uno e l’altro con i termini giusti, parlando poi della sua famiglia e dei figli, come gli era stato indicato sempre nel file. E quando gli è stato chiesto di immaginare una città italiana, ha citato Torino, anche questa ben indicata nel Pdf. L’esame, sempre secondo quanto si apprende, è poi proseguito con altre domande preconfezionate sulla sua professione. «Faccio il calciatore - ha risposto Suarez - e sono da 6 anni a Barcellona». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino