Da Treviso la forte richiesta sulla parità dei diritti nello sport

Da Treviso la forte richiesta sulla parità dei diritti nello sport
 Parte da Treviso un messaggio sulla parità dei diritti delle donne nello sport. Un progetto affinché venga unificato lo sport professionistico femminile a...

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 Parte da Treviso un messaggio sulla parità dei diritti delle donne nello sport. Un progetto affinché venga unificato lo sport professionistico femminile a quello maschile. Lo lancia l'avvocato milanese Annamaria Bernardini de Pace assieme alla collega avvocato Rosanna Rovere, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Pordenone. Il palcoscenico dal quale parte l'idea, è quello del convegno La donna e lo sport nella legislazione italiana organizzato dalla Camera Civile degli Avvocati di Treviso e Panathlon in occasione dell'8 marzo e della festa della Donna. L'avvocato Bernardini de Pace ha fatto un lungo excursus sullo sport femminile italiano, partendo dalla prima vera atleta, Alfonsina Strada che negli anni Venti corse il Giro d'Italia con gli uomini, per arrivare poi a Lea Pericoli sino a Federica Pellegrini. La difficoltà di coniugare passione sportiva, gesto atletico, stipendi e contratti che dovrebbero essere assolutamente parificati a quelli degli uomini perché la fatica nel fare sport è la stessa, se non di più, a volte per le donne. Insieme all'avvocato Rosanna Rovere, che ha parlato di Donne e Sport: la parità di genere e il soffitto di cristallo è stato lanciato il progetto rivolto al Coni e ai vertici delle Federazioni sportive italiane perché venga applicata una nuova legislazione che introduca il professionismo in tutti gli sport femminili. In alcuni esiste già ma molte federazioni invece considerano ancora il mondo sportivo femminile come puramente dilettantistico. E poi l'esempio di diverse donne di sport che hanno preso parte a un vivace dibattito sul palco del convegno, al Maggior Consiglio, raccontando la propria esperienza di vita e di sport.

L'ESEMPIO
Alla tavola rotonda l'esempio di Monica Vanali, padovana, giornalista di Mediaset che ha raccontato la propria esperienza da giocatrice di pallavolo a giornalista che segue la nazionale di calcio maschile. Le difficoltà che una donna ha molto spesso a ottenere la stessa considerazione da parte dei colleghi uomini parlando di tecnica e di calcio. Assente giustificata Sara Cardin, reduce da un grave infortunio. Ieri l'ex campionessa del mondo di karate si trovava allo Spine & Sport Clinic di Bracciano per visite e test per il recupero funzionale del ginocchio dopo la rottura del crociato lo stop dell'attività. Dopo check-in dal professor Fabio Fanton ha poi registrato ha registrato un servizio che andrà in onda mercoledì su Rai Italia al Centro Sportivo dell'Esercito a Roma.
CALCIO IN GONNELLA

Alla tavola rotonda si è parlato parecchio di calcio femminile con la dottoressa Daniela Oriandi, psicologa al centro federale trevigiano della Figc, ex giocatrice di pallanuoto, che ha parlato delle dinamiche femminili nel calcio in rosa, Alessandro Bruzzone allenatore del Venezia Calcio femminile, Lara Cini, responsabile del Calcio Femminile della Figc trevigiana e allenatore del Condor Sant'Angelo, squadra che annovera anche la sezione femminile delle esordienti. Lara Cini ha anche snocciolatoi numeri delle giocatrici trevigiane di calcio (141 in tutta la provincia), costrette spesse volte , nelle categorie minori, a giocare con i maschi. E poi l'esperienza di Marilisa Zanini, ex giocatrice di basket trevigiana, unica e prima allenatrice nello staff dell'Olimpia AX Armani Exchange, coach delle giovanili e collaboratrice nello staff di Pianigiani. A lei è stato chiesto se ci potrà essere a breve una donna sulla panchina della serie A di basket: «I tempi non sono ancora maturi ma potrebbe accadere» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino