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ROVIGO - Le convocazioni diramate idal ct Santamaria per il “ Rugby festival” under 18 (il Sei Nazioni di categoria) confermano purtroppo un triste realtà. I giocatore prodotti dal vivaio di Rovigo sono spariti dalle nazionali giovanili e maggiori. Non c’è nessun convocato tra i rossoblù, contro i 4 del Treviso, 3 del Petrarca, 1 di Verona e Valpolicella tra i club veneti.
La stessa cosa è successa le settimane scorse negli altri Sei Nazioni. L’ Italia maggiore tornata a vincere con l’impresa di Cardiff non aveva nessun rodigino in rosa tranne Nicotera, sfornato dal vivaio di Trieste. Idem l’ Italia under 20 dei tecnici “made in Rovigo” Brunello e Dolcetto. Della FemiCz Rovigo c’erano Bonan (la prima gara) e Andreoli, formati a Treviso e Modena. Giocatori usciti dalla Monti Junior zero rispetto ai 3 del Petrarca, 2 di Tarvisum, Treviso, Mogliano, 1 di Bassano, Villorba e Vicenza nei 25 convocati delle prime due giornate. E nelle altre le cose non sono cambiate. Meglio di Rovigo fa addirittura Colorno, due atleti del vivaio in Under 20 e uno in 18.
DIECI ANNI DI CATTIVA GESTIONE
Il dato non è isolato. È in sintonia con le convocazioni delle ultime stagioni a Sei Nazioni e Mondiali. Dove le presenze rossoblù si contano sulle dita di una mano: Quaglio, Moscardi, Visentin, Parolo e Borin (formati a Badia) e poco altro. È la conferma di una crisi del vivaio in corso da un decennio con l’attuale gestione dirigenziale e tecnica della Monti, nonostante il benemerito ed esclusivo contributo della Fondazione Cariparo, gli scudetti e le finali conquistati della prima squadra.
Ora sembra esserci una timida inversione di tendenza.
Il Gazzettino