La Roma cade per la seconda volta in casa (e in questa stagione): dopo l'Inter, all'Olimpico vince pure il Napoli. Ma Sarri merita più di Spalletti i 3 punti presi...
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MONOLOGO IMPRESSIONATE
Il Napoli sceglie come sempre la sinistra, con Ghoulam, Hamsik e Insigne. Più Mertens a farsi notare. E' lì che la Roma non c'è. Perché quando Nainggolan, dopo 10 minuti, si deve alzare per dare una mano a Dzeko, su quel lato Florenzi, De Rossi e Peres non reggono l'urto. Il 4-2-3-1 non è insomma efficace. Sarri non ha bisogno nemmeno di cambiare corsia, come fa di solito, cercando Callejon a destra. Segna Insigne, per la prima volta ai giallorossi e l'assist involontario è proprio di De Rossi.
RISVEGLIO IMPROVVISO
Mertens non chiude il match e il Napoli cala. La Roma, con Fazio al posto di Manolas che si arrende per un risentimento all'adduttore sinistro (12° infortunio muscolare), sale nel ritmo e nella convinzione. Di Francesco torna al 4-3-3 e cerca gli inserimenti di Pellegrini. I colpi di testa di Fazio, deviato da Reina, e di Dzeko, rispettivamente palo e traversa, avvicinano i giallorossi al pari. Ci prova anche Under, chiamato in causa nel finale con Gerson. Ma sul risultato incidono proprio i ricambi. Senza Emerson, Strootman, El Shaarawy, Defrel e Schick, e con Karsdorp convocato per la prima volta, non è semplice intervenire in corsa e fermare la capolista che adesso, in attesa del derby di Milano, ha 5 punti di vantaggio sul Juve, Lazio e Inter. I giallorossi interrompono la striscia positiva di vittore consecutive (5 con quella di Champions a Baku) e di realizzazioni all'Olimpico (34 partite di fila) e in campionato (27).
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Il Gazzettino