Quanto sono belli i giocatori della Roma quando fanno così

Quanto sono belli i giocatori della Roma quando fanno così
Ma quando sono belli quando fanno così. Belli, bellissimi. Sono quelli che trovano la forza di regalarti un pezzo di vita in più, quelli che ti fanno restare...

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Ma quando sono belli quando fanno così. Belli, bellissimi. Sono quelli che trovano la forza di regalarti un pezzo di vita in più, quelli che ti fanno restare lì, abbracciati a questo stadio colorato di giallo e rosso, un Olimpico che abbiamo visto così pieno d’amore l’ultima volta per un momento triste come l’addio di Totti, quasi un anno fa. Stavolta non c’è addio, c’è il futuro. Il futuro è la semifinale di Champions League. E chi se l’aspettava? Pochi, loro sì, loro, quelli belli: ALISSON, FAZIO, MANOLAS, JESUS, FLORENZI, STROOTMAN, DE ROSSI, KOLAROV, SCHICK, NAINGGOLAN, DZEKO, poi UNDER, EL SHAARAWY, e poi ancora DI FRANCESCO e poi anche quelli che non hanno giocato, perché queste serate finiscono nella pelle di tutti. Questi nomi, segniamoceli, segnateveli: questi hanno scritto la storia di questo club. Solo Deportivo la Coruna (col Milan) e lo stesso Barcellona (col Psg) hanno portato a casa un’impresa simile: rimontare tre gol. La Roma in semifinale di Champions non c’era mai andata, solo in Coppa dei Campioni, parliamo di un altro calcio, di un’altra epoca.

 
Segnano De Rossi e Manolas (oltre a Dzeko), che all’andata avevano fatto gol ma nella propria porta. Una storia meravigliosa. Nemmeno il più grande scrittore “calcistico” avrebbe mai prodotto tanta poesia, tanta attenzione ai particolari. Chi fino a ora aveva fatto così e così, risorge: vedi Schick. Altra poesia, altro racconto di una favola. Alisson che ha salvato sempre tanto, stavolta si è quasi riposato. Un principe. E Dzeko? Sei gol in Champions, come nessuno mai. E Di Fra, poi. Beh, lasciamolo stare: non ha sbagliato nulla (a parte Roma-Fiorentina, ma oggi capiamo anche quella...), dal dopo Barcellona-Roma a questa sera. Si può andare avanti all’infinito. Segnatevi, segniamoci quei nomi scritti in maiuscolo. Ce li ricorderemo sempre. Perché la storia finisce sui libri. E nei cuori di tutti. Quanto sono belli quando fanno così. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino