Formula 1, Ferrari la partenza è deludente: sono tanti i problemi da risolvere

Formula 1, Ferrari la partenza è deludente: sono tanti i problemi da risolvere
MELBOURNE C'è una sola parola per definire il risultato della Ferrari in Australia: delusione. Profonda e sorprendente. Chi aveva pronosticato un successo, sulla base...

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MELBOURNE C'è una sola parola per definire il risultato della Ferrari in Australia: delusione. Profonda e sorprendente. Chi aveva pronosticato un successo, sulla base dei test invernali, aveva sognato. La Mercedes resta una corazzata, il Cavallino ha iniziato la stagione al di sotto delle aspettative. Quarto e quinto posto per Vettel e Leclerc, battuti non soltanto da Bottas ed Hamilton, ma anche da Verstappen con la Red Bull. E distacchi abissali sia in qualificazione (7 decimi) che in gara (57 secondi). È il peggior avvio nel Mondiale dal 2012, quando il miglior pilota della Scuderia, Alonso, si era piazzato quinto.

PAROLA ALLA DIFESA
«L'unica cosa di cui siamo sicuri - si è difeso Mattia Binotto, all'esordio da responsabile della squadra- è che quello mostrato non è il vero potenziale della nostra macchina. Per qualche causa non siamo riusciti a sfruttarlo durante tutto il weekend. Non credo che ci sia un singolo problema. Bisogna mettere insieme tanti fattori: l'assetto della monoposto, l'uso delle gomme, l'asfalto diverso da quello di Barcellona, le temperature più alte, il tipo di circuito. È nostro dovere analizzare la situazione e i dati raccolti e presentarci forti nella prossima gara in Bahrain». Il fatto che non ci sia una spiegazione unica e sicura per la debacle è comunque preoccupante. Secondo Vettel «ci sono stati un paio di motivi che hanno determinato la nostra prestazione. Ero molto lento soprattutto nella parte finale della corsa. Penso per le gomme, che avevo anche cambiato prima del previsto. Non avevo la possibilità di lottare». Leclerc si è limitato a parlare della sua prova: «Buona partenza. Ho cercato di superare Verstappen, ma ho trovato Seb bloccato dalle Mercedes. So se lui mi ha visto, ma sono stato costretto ad allargarmi e ho perso così due posizioni. Nel finale avevo il ritmo per superare Vettel, ma il team ha deciso di mantenere le posizioni. Ma per la squadra c'era poco da guadagnare e più da perdere se le cose non fossero andate bene. Lo capisco».
DUELLO IN CASA

Il rapporto fra i due piloti potrebbe diventare un rebus in più da risolvere per Binotto se la situazione non dovesse cambiare. Il primo nodo da sciogliere tuttavia restano le prestazioni. Analizzando i dati raccolti, si può vedere che rispetto al 2018 le monoposto sono migliorate: Hamilton ha stabilito il record della pista di oltre mezzo secondo. Anche la Ferrari ha fatto dei progressi, ma sul giro secco è rimasta lontana dalla Mercedes, con un distacco analogo a quello dell'anno precedente. In gara Bottas ha stabilito il miglior giro, il 57°, in 1'25''580. Nell'ultimo Leclerc ha ottenuto il quarto in 1'26''926, quasi 1 secondo e mezzo di distacco. Ma sono preoccupanti le differenze di velocità massime (ufficiali) registrate. La Red Bull più scarica, quella di Gasly, ha raggiunto i 321,9 km orari. Verstappen 319,9. Bottas e Hamilton si sono permessi 311,3 e 309,3. Vettel 303,7, Leclerc 297,4. Tanti interrogativi per la Ferrari. Come mai non è stato azzeccato il giusto assetto per le SF90? C'è qualche cosa nel bilanciamento della monoposto che si adatta solo ad alcuni circuiti? Questioni di aerodinamica o di motore? Problemi di affidabilità che hanno richiesto prudenza nell'uso della power unit? I tecnici di Maranello stanno tornando a casa con un fardello di informazioni e di pensieri da valutare per trovare il modo ribaltare la situazione in meno di due settimane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino